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Dalle eco-palestre alle cantine fotovoltaiche: “I RinnovABILI” delle Marche

Treno Verde di Legambiente arriva ad Ancona per premiare realtà regionali che hanno puntato su nuovi modelli energetici

treno verde 2030 rinnovabili

 

 

(Rinnovabili.it) – Nelle Marche le fonti rinnovabili producono attualmente ben l’85 per cento dell’energia elettrica regionale. Sono più 25mila gli impianti verdi, in gran parte fotovoltaici, distribuiti sul territorio che oggi possono soddisfare il fabbisogno di oltre 700mila famiglie. Tra questi ci sono anche le installazioni di veri e propri campioni del cambiamento, gli stessi che Legambiente ha premiato solo qualche giorno fa ad Ancona con un attestato davvero speciale.

 

Il Treno Verde 2030 è ripartito oggi dal capoluogo marchigiano verso l’Emilia Romagna ma non prima di aver presentato un puntuale fotografia del cuore energetico regionale. “La regione Marche – ha commentato Davide Sabbadin, Portavoce Trenoverde – ha avuto, nel corso degli ultimi anni, una crescita esponenziale nella distribuzione e diffusione di tutte le fonti rinnovabili, non solo per quelle tradizionali È necessario, però, trasformare le città italiane e marchigiane in un grande cantiere, dove gli edifici pubblici e privati diventano più sicuri ed efficienti, anche con sistemi innovativi di riscaldamento e raffrescamento, in cui la mobilità diventa sempre più elettrica e ciclabile, con un efficiente servizio pubblico e moderni sistemi di car sharing”.

 

Alla presentazione dei rapporti Comuni Rinnovabili e Civico 5.0, si aggiunta come di consueto la premiazione dei buoni esempi territoriali di rivoluzione energetica. Il Cigno Verde ha scelto 5 realtà a cui assegnare il titolo de “I RinnovABILI” a partire dal Belforte del Chienti, comune che ha deciso di investire nella solarizzazione della palestra comunale e dello spogliatoio del campo di calcio per soddisfare i fabbisogni energetici termici per la produzione di acqua calda sanitaria.

 

Tra i premiati c’è l’Oleificio Montenovo, che dal 2010 utilizza esclusivamente energia fotovoltaica autoprodotta, e l’Università di Camerino, finanziatrice del progetto MATREND. Di che si tratta? Di un’iniziativa di ricerca finalizzata a implementare la qualità complessiva dei futuri impianti geotermici, grazie allo studio dello scambio termico del sottosuolo e ad innovative soluzioni per le sonde geotermiche ed i cementi. Il progetto ha realizzato un impianto ibrido che mixa diverse tecnologie in combinazione con la pompa geotermica, tra cui celle a combustibile SOFC e un accumulatore termico.

 

C’è poi l’azienda Vigneti Vallorani che, per ridurre il suo impatto ambientale, ha isolato termicamente tutte le sue strutture e ha costruito la barricaia sotto il livello del terreno in modo da mantenere una temperatura sempre costante in cantina e nei luoghi di stoccaggio dei vini senza l’utilizzo di condizionatori.

La cantina ha installato sul tetto della rimessa attrezzi un impianto fotovoltaico di circa 13 kW che copre circa l’80% del suo fabbisogno energetico annuo. In questo modo l’energia impiegata per le attività di produzione è quasi interamente prodotta da fonti rinnovabili senza nessun impatto sull’ambiente. Infine, nel Comune di San Severino Marche (MC) il bioagriturismo Le Origini  ha scelto il sole come fonte energetica principale realizzando due impianti fotovoltaici, rispettivamente da 20 kW e  3 kW, che fornisce tutta l’energia necessaria all’azienda.