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Rinnovabili: investimenti istituzionali raddoppiati entro il 2024

Il report dell'Octopus Group segnala la voglia di investimento in rinnovabili dei grandi gruppi finanziari: nei prossimi 5 anni, il comparto attirerà 210 miliardi di dollari in più

octopus group report rinnovabiliIn Italia, 1 gruppo finanziario su 2 interessato a investire in fonti sostenibili

 

(Rinnovabili.it) – Gli investimenti istituzionali nelle energie rinnovabili sono destinati a raddoppiare nei prossimi cinque anni: entro il 2024, il comparto dovrebbe attirare oltre 210 miliardi di dollari in più rispetto alle cifre attuali. E’ quanto emerge dal Renewable Energy Investment Report redatto dall’Octopus Group, un gruppo d’investimento finanziario britannico specializzato nel settore green.

 

Cento i grandi investitori intervistati: di questi, coloro che già finanziano progetti di produzione energetica da fonte rinnovabile prevedono di aumentare le quote destinate al comparto dal 4,4% al 7,1% sul totale attualmente investito (complessivamente 197 miliardi di dollari in più nei prossimi 5 anni). I gruppi che, invece, ancora non sono impegnati nel finanziare in rinnovabili, prevedono di destinarvi il 5,8% del loro portafogli, per un totale di ulteriori 13 miliardi.

Cifre notevoli che, però, ancora non soddisferebbero l’obiettivo di 1,7 mila miliardi di dollari d’investimenti nel settore tra il 2015 e il 2030 previsto dall’International Renewable Energy Agency (IRENA) per combattere efficacemente il cambiamento climatico.

 

Il 43% degli intervistati punta a investire su stabilimenti fotovoltaici di grandi dimensioni; il 28% ha mostrato interesse per il settore dell’eolico (sia offshore che su terra ferma); il 27% è interessato anche alla produzione idroelettrica, mentre per il 24% la produzione di energia da biomassa di scarto potrebbe rappresentare un buon campo d’investimento.

 

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Nel Regno Unito, il 61% degli intervistati ha manifestato interesse nell’investimento in rinnovabili; percentuale alta anche per i Paesi Scandinavi (49%) e per Italia (46%), Giappone (43%), Australia, Francia e Germania (tutte al 39%). Al contrario, gli investitori dei Paesi latino americani e medio orientali si sono dimostrati meno interessati al comparto (appena il 18% degli intervistati), preceduti solo dagli africani (24%), indiani e operanti in nazioni dell’est Europa (30%), cinesi, sud coreani, irlandesi, belga, lussemburghesi, olandesi, spagnoli e portoghesi (tutti al 33%).

Per oltre la metà degli intervistati (56%), l’ostacolo maggiore all’investimento è rappresentato dall’incertezza sul costo dell’energia, mentre un buon terzo (35%) teme la mancanza di esperienza in quello che è un settore d’investimento ancora relativamente nuovo.

 

“Gli investitori internazionali si stanno attivando per cogliere le opportunità che vengono dalla ricerca di un futuro rinnovabile – ha commentato Matt Setchell, co-direttore finanziario di Octopus Group – Ad ogni modo, anche se il contributo dell’investimento istituzionale sta crescendo, c’è ancora molto da fare per colmare il gap. Non possiamo permetterci di credere che aumentare gli investimenti significhi aver compiuto la nostra missione. Bisogna impegnarsi per sbloccare fondi e finanziamenti che aiutino a combattere il cambiamento climatico. Agire adesso non è un’opzione, è una necessità”.