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Rinnovabili al 2030, l’industria Ue chiede a Bruxelles target vincolanti

EPIA, insieme con altre 60 imprese e le associazioni di settore, ha co-firmato una lettera aperta rivolta ai ministri europei dell'Energia, al commissario per l'Energia, e al commissario per il clima

Rinnovabili al 2030, l’industria Ue chiede a Bruxelles target vincolanti(Rinnovabili.it) – Il 2020 si avvicina e con questa data si fa sempre più prossima la scadenza della strategia europea su energia e clima. Mentre l’esecutivo europeo è impegnato a discutere del quadro normativo che dovrà accompagnare i Ventotto fino al 2030, il settore delle rinnovabili europee fa squadra per mandare un messaggio unanime all’indirizzo dei decisori politici. EPIA, EWEA, ESTIF, insieme con altre 60 imprese e le associazioni di settore, hanno co-firmato una lettera aperta rivolta ai ministri europei dell’Energia, al commissario per l’Energia e al commissario per il Clima in cui si chiede che la nuova road map per il 2030 si basi su strumenti e obiettivi che si rafforzino reciprocamente.

 

Il nuovo quadro su clima ed energia attualmente in discussione – sottolineano le associazioni – dovrebbe riportare un obiettivo giuridicamente vincolante sulle energie rinnovabili e presentare un assetto normativo, per i prossimi anni, capace di contribuire a ridurre i costi attuali della de-carbonizzazione, contribuendo a proteggere l’ambiente e facilitando la creazione di nuovi posti di lavoro.

“La transizione verso un’economia sostenibile è una straordinaria occasione per rilanciare la crescita economica e creare nuovi posti di lavoro, garantendo al contempo la tutela dell’ambiente”, si legge nella missiva. “Con il pacchetto ’20-20-20′, l’UE ha stabilito una chiara direzione per la sua politica energetica e climatica fino al 2020. Tuttavia, il 2030 è già alle porte. Considerati i lunghi cicli di investimento nel settore energetico e il fatto che le decisioni di investimento nei mercati liberalizzati dell’energia dell’UE dipendono fortemente l’affidabilità, è necessaria certezza del quadro normativo dei prossimi 17 anni”.