(Rinnovabili.it) – Entro il 2022, almeno il 5% della domanda energetica del settore minerario globale sarà soddisfatta dalla produzione di energia da fonti rinnovabili. A riferirlo è un nuovo rapporto della società di ricerca Navigant in cui si sostiene che nel medio termine aumenteranno i driver del settore nell’adozione delle fonti energetiche pulite, come ad esempio la necessità di alleviare tensione sulle reti nazionali in aree dove l’attività mineraria pesa in maniera significativa sull’economia della regione. Secondo la società, il comparto potrà fare affidamento entro il 2022 su un totale 1,4 GW di capacità produttiva rinnovabile, di cui 516 MW di solo eolico, seguito da 493 MW di potenza fotovoltaica. La relazione ha studiato nel dettaglio le tecnologie rinnovabili disponibili sul mercato e i vari sistemi di storage e le possibilità offerte dall’idroelettrico a pompaggio, dall’aria compressa e dalle batterie Vanadium Redox.
Esaminando il mercato a livello geografico, Navigant ha evidenziato che sarà la regione dell’Asia-Pacifico ad impiegare la quota maggiore di energie rinnovabili ne proprio settore minerario (intorno ai 505 MW). Il rapporto sostiene che, anche nella fase di recessione economica, i driver per l’adozione di energie rinnovabili nel comparto è rimasta forte. La pressione politica, la volatilità dei prezzi del diesel e la necessità di ridurre altri costi energetici e le emissioni di anidride carbonica avrebbe addirittura portato ad “un ampliamento delle opportunità di mercato per i fornitori di energia rinnovabile nel collaborare con le compagnie minerarie”.