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Le rinnovabili in Italia crescono mentre calano gli oneri in bolletta

Il GSE presenta il Rapporto delle Attività 2017 e conferma: lo scorso anno le fonti rinnovabili hanno coperto un quinto dei consumi italiani

rinnovabili in italia

 

I dati 2017 delle rinnovabili in Italia attraverso le attività del GSE

(Rinnovabili.it) – Le rinnovabili in Italia hanno chiuso il 2017 nel migliore dei modi: sono cresciute per produzione e consumi, senza alzare la bolletta. Al contrario, la tanto criticata componente A3 della fattura elettrica – la voce riguardante gli oneri relativi all’incentivazione degli impianti – è diminuita.

Le stime preliminari per l’anno passato indicano un dato per le FER sui consumi finali intorno al 17,6%, lievemente superiore al 17,4% del 2016 e sempre più avanti, dunque, rispetto l’obiettivo assegnatoci dall’Unione Europea per il 2020. La produzione verde nazionale basterebbe da sola a soddisfare il fabbisogno energetico dell’intera Svizzera.

 

Un risultato, spiega Francesco Sperandini, Presidente del GSE, di cui bisogna essere fieri. Ed è proprio Sperandini oggi a fare il punto della situazione delle rinnovabili in Italia presentando a Roma, alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il Rapporto delle Attività 2017. Il documento riporta attività, volumi energetici ed economici gestiti dalla Società durante lo scorso anno, fornendo un quadro puntuale sull’evoluzione del sistema energetico nazionale.

 

Nel 2017 le attività del Gestore hanno consentito di destinare alla promozione della sostenibilità 14,7 miliardi di euro: la maggior parte di questa cifra (12,5 miliardi) è confluita nell’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili; il resto è andato alla promozione di efficienza energetica e rinnovabili termiche (1,6 miliardi) e dei biocarburanti (0,6 miliardi).

 

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Tra i dati più interessanti del report c’è sicuramente quello inerente gli impianti elettrici incentivati. Complessivamente al 31 dicembre 2017 risultavano entrati in esercizio 2.990 impianti (265 MW, di cui 187 MW ad accesso diretto, 68 MW iscritti ai registri e 10 MW ad asta): per la maggior parte si tratta di parchi eolici (79 per cento), seguiti da centrali idroelettriche (11 per cento) e sistemi a bioenergie (9 per cento). Un ruolo da protagonisti lo hanno svolto però le piccole installazioni in accesso diretto con ben 2400 unità, principalmente mini eolico.

 

Altro dato degno di nota quello riguardante i Sistemi Semplici di Produzione e Consumo: lo scorso anno sono pervenute al Gestore oltre 22.500 richieste di qualifica SEU e SEESEU, per una potenza totale di circa 9 GW. Di queste 17.000 sono state quelle riconosciute e 6.658 quelle rilasciate. Sono state invece 1.445 le comunicazioni di avvenuta installazione di sistemi di accumulo di energia, con prevalenza di tecnologia al litio, su impianti fotovoltaici, quasi tutti di piccola dimensione.

 

Nel settore dell’efficienza il GSE, ha riconosciuto 5,8 milioni di Certificati Bianchi a fronte di 5.695 richieste, di cui il 62% in ambito industriale e il 31% in ambito civile, per un risparmio complessivo di quasi 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Infine sul fronte della la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, con il Conto termico il Gestore ha ricevuto 43.227 richieste, che corrispondono a circa 180 milioni di euro di incentivi, dei quali 62 milioni di euro relativi a interventi di efficienza energetica della Pubblica Amministrazione.

 

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