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Rinnovabili e green economy nel PER dell’Emilia Romagna

Concluso il percorso partecipato che ha portato alla definizione della strategia energetica regionale, basata sugli obiettivi europei fino al 2030

Rinnovabili e green economy nel PER dell'Emilia Romagna

 

(Rinnovabili.it) – Trasporti, elettricità ed energia termica. Questi i tre settori dove si concentreranno i  nuovi interventi del Piano energetico Regionale (PER) dellEmilia Romagna. L’amministrazione ha concluso il percorso partecipato atto a definire la propria strategia energetica e ora è pronta passare all’azione. Il documento redatto in questi mesi allinea le prossime mosse dell’Emilia Romagna agli obiettivi definiti per il 2030 dall’Unione Europea, ed è affiancato del Piano triennale di attuazione dello stesso PER per il triennio 2017-2019.

 

Nel testo sono fissati tre termini temporali in materia di clima ed energia – il 2020, il 2030 e il 2050 – entro il quali la regione dovrà raggiungere precisi obiettivi si sul fronte della riduzione delle emissioni che sull’incremento delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. ma la battaglia si gioca subito e per non mancare  il triplice bersaglio, la politica energetica regionale avrà a disposizione per il prossimo triennio 218,2 i milioni di euro di cui, 104,4 euro derivano dal programma Por Fesr, 27,4 dal Psr Feasr, 85,2 dalla Regione e 1,2 dallo Stato. A beneficiarne saranno settori quali: le fonti rinnovabili, il risparmio energetico, la formazione, la ricerca e l’innovazione, fino al rafforzamento della green economy territoriale.

Le misure del PER dell’Emilia Romagna

Per il risparmio e l’uso efficiente dell’energia, il piano prevede interventi estesi nel campo dell’edilizia, in grado di rendere meno dipendenti dall’energia gli edifici esistenti e di realizzare edifici nuovi a impatto energetico vicino allo zero.

Nei settori economici gli interventi riguardano la riduzione della dispersione di energia, quindi reti di distribuzione e approvvigionamento più efficienti e lo spostamento del consumo dalle fonti fossili a favore dell’elettrico, soprattutto l’autoproduzione da fonti rinnovabili. A questo si aggiungono le certificazioni di qualità sul risparmio e le diagnosi energetiche.

 

Il settore pubblico gioca un ruolo importante nel Piano, con interventi decisi di riqualificazione sul patrimonio edilizio e sui sistemi di illuminazione pubblica, in grado di ridurre i consumi e le emissioni.

Le altre linee di indirizzo prevedono una decisa virata verso la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, mentre nel settore termico viene incentivata la produzione da pompe di calore, da solare termico e da biomassa.