La giunta regionale sarda adotta le linee strategiche del piano energetico regionale. L'obiettivo è ridurre la CO2 del 40% rispetto al 1990
(Rinnovabili.it) – Energie rinnovabili e generazione distribuita, efficienza energetica ed infrastrutture smart, ma senza disdegnare il gas naturale. Questi gli elementi principale del nuovo PEAR della Sardegna, il Piano Energetico Ambientale Regionale le cui linee di indirizzo sono state adottate ieri dalla Giunta. Il Piano, che prima dell’approvazione definitiva sarà sottoposto al dibattito pubblico per 15 giorni sul sito della Regione, permetterà al territorio di allinearsi con la strategia energetica europea e conseguire entro il 2030, un taglio delle emissioni di CO2 del 40% rispetto ai livelli del 1990. Per raggiungere la meta, la Regione si muoverà lungo tre direttive principali: metanizzazione, sviluppo delle rinnovabili e riduzione dei consumi.
Spiega l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras: “la nostra strategia è trasformare il sistema energetico regionale per favorire la competitività e rilanciare il sistema sociale ed economico della Sardegna. Dobbiamo puntare sull’innovazione e sulla qualità delle attività programmate piuttosto che sulla quantità di energia producibile o consumabile. Per questo è necessario passare gradualmente dalle fonti fossili a quelle rinnovabili”.
LE TRE DIRETTRICI DEL PEAR DELLA SARDEGNA
Metanizzazione: il Piano sceglie il GNL come vettore che accompagni il passaggio dal vecchio al nuovo modello energetico, distribuendo la risorsa là dove richiesta e necessaria a costi comparabili a quelli presenti sul territorio nazionale.
Energie rinnovabili: in questo campo l’obiettivo di riequilibrare la produzione destinata al consumo elettrico, termico e dei trasporti, focalizzando gli sforzi anche sulla generazione distribuita dedicata all’autoconsumo istantaneo; in tal senso la Regione intende fissare al 50 per cento il limite inferiore di autoconsumo per la pianificazione di nuove infrastrutture.
Efficienza energetica: uno degli strumenti selezionati dall’amministrazione regionale, per dare corpo all’efficienza energetica è rappresentato dalla scelta di puntare sulla gestione integrata e intelligente dei sistemi energetici secondo i modelli “smart grid”, “smart city” e “smart land”, promuovendo contemporaneamente collaborazioni tra Ricerca, imprese del settore energetico e piccole e medie aziende.