(Rinnovabili.it) – La politica dell’ex primo ministro australiano Tony Abbott non lasciava spazi a fraintendimenti in tema di ambiente: la battaglia climatica e di conseguenza quella legata allo sviluppo delle energie rinnovabili erano così invise al suo governo da averlo reso icona internazionale del negazionismo climatico. Di diverso avviso sembra essere l’attuale premier Malcolm Turnbull che oggi ha annunciato l’istituzione di un fondo dedicato all’innovazione “verde”. Il fondo di finanziamento, ha spiegato il primo ministro, si concentrerà sugli investimenti nelle tecnologie energetiche pulite di ultima generazione e avrà una dotazione iniziale di un miliardo di dollari australiani (pari a circa 760 milioni di dollari statunitensi).
“Quello che stiamo per fare è investire ogni anno milioni nelle tecnologie australiani più intelligenti e all’avanguardia in maniera tale da poter garantire di star facendo la nostra parte […] in termini di riduzione delle emissioni”. Sì perché dopo la reticenza climatica di Abbott (che negli ultimi anni si era trasformata in un deliberato attacco al settore scientifico), il Governo è intenzionato a intensificare il proprio impegno, con la speranza dichiarata di raggiungere nel lungo periodo le zero emissioni.
I finanziamenti saranno destinati a specifici ambiti, come spiega ministro dell’Ambiente Greg Hunt “Investiremo nell’energy storage e nelle nuove batterie, nelle reti intelligenti e in alcune delle idee solari più interessanti che le persone fino a ieri hanno sperato e immaginato per l’Australia, ma che solo ora davvero diventeranno realtà”.
E per Hunt non ci sono dubbi che la sua nazione costituisca il terreno di prova migliore per la sperimentazione dell’accumulo solare: a sostegno il ministro ha citato l’ultima analisi di Morgan Stanley che stima che entro il 2020 almeno un milione di famiglie australiane saranno dotate di sistemi di energy storage domestici, integrati ai loro impianti fotovoltaici.
“Il ritmo di miglioramento nell’efficienza dei pannelli solari è stato davvero notevole – aveva più di una volta in passato commentato Hunt – e, naturalmente, quello che stiamo iniziando a vedere ora sono opzioni di stoccaggio a prezzi accessibili, elemento che da sempre ha costituito la principale sfida da risolvere con le fonti rinnovabili intermittenti”.