Erg Renew: “Incoraggiamo i capi di Stato e di governo dell'Ue a sostenere la richiesta dell’Europarlamento di fissare obiettivi nazionali vincolanti di energie rinnovabili”
(Rinnovabili.it) – L’industria dell’energia verde non ci sta. La mancanza di target vincolanti per le rinnovabili nel pacchetto clima- energia 2030 della UE non ha sconcertato solo le associazioni ambientaliste ma anche le imprese europee attive nel settore delle green energy. La mancanza di un quadro normativo certo, in un momento in cui i vari governi dei Ventotto stanno rimodulando pesantemente il sostegno alle rinnovabili, preoccupa seriamente Acciona Energia, Alstom, Enercon, Res Med, Vestas e l’italiana Erg Renew. Durante l’evento EuropeBusiness ‘2030 ‘, svoltosi a Bruxelles gli amministratori delegati di queste società hanno chiesto all’Unione Europea maggiore ambizione nei target della nuova direttiva, difendendo la necessità di obiettivi importanti che sappiano stimolare la crescita economica’ verde.
Un 30% di energie rinnovabili nel consumo interno lordo comunitario da porre come un obbligo e non come una scelta: questo è quello che chiedono i sei big dell’energia, convinti che sia l’unico modo per spingere la crescita del settore. Si tratterebbe, entrando nel dettaglio previsionale, della creazione di 570 mila posti di lavoro e del risparmio di 260 miliardi di euro dovuti alle importazioni di combustibili fossili. “Incoraggiamo i capi di Stato e di governo dell’Ue – ha sottolineato Massimo Derchi, amministratore delegato di Erg Renew – a sostenere la richiesta del Parlamento europeo di fissare obiettivi nazionali vincolanti di energie rinnovabili in modo da contribuire ad aumentare l’occupazione nell’Unione europea, la sicurezza energetica e la leadership tecnologica”. Le società fanno parte di una coalizione di 91 aziende che hanno firmato una dichiarazione che richiede di istituire quadro normativo e degli obiettivi chiari per il 2030.