Presentata una mappa completa degli enti che sono attualmente responsabili dei procedimenti amministrativi per gli impianti a fonti rinnovabili
(Rinnovabili.it) – In tema di programmazione energetica, procedimenti autorizzativi ed incentivi alle rinnovabili elettriche e termiche, è difficile disegnare un quadro omogeneo in Italia; il processo di decentramento delle competenze legislative e amministrative avviato nel comparto energetico presenta diverse criticità, in gran parte dovute ad una non del tutto chiara distinzione dei ruoli come dimostrano i diversi contenziosi aperti tra Stato e Regioni, presso la Corte Costituzionale, sulla legislazione nazionale e regionale. A far luce sullo stato dell’arte del “Federalismo energetico” è l’ultimo rapporto redatto dal GSE su indicazione del Ministero dello Sviluppo economico e presentato ieri mattina presso la sede del Gestore. Il documento offre una mappa completa degli enti che sono attualmente responsabili dei procedimenti amministrativi per gli impianti a fonti rinnovabili, tracciando un quadro d’insieme a livello nazionale che consente di evidenziare le scelte normative, in senso restrittivo o ampliativo, attuate dalle Regioni per modificare o integrare la normativa nazionale.
Dal documento emerge che in Italia sono 81 gli enti, tra Regioni e Province, competenti al rilascio dell’autorizzazione unica per gli impianti “green”; ben 68 amministrazioni svolgono funzioni di autorità competente per le procedure di VIA, mentre solo 13 Regioni hanno aumentato la soglia di applicabilità, fino a 1 MW di potenza, dei regimi autorizzativi semplificati (Procedura abilitativa semplificata). inoltre risulta che in circa due terzi delle Regioni sono state individuate zone non idonee alla costruzione di impianti fotovoltaici ed eolici, in sette Regioni aree non idonee per gli impianti a biomassa e biogas, in 5 per l’idroelettrico e in 2 Regioni per il geotermico.