Sono sottoposti alla verifica tutte le persone fisiche o giuridiche che ricevono incentivi dal GSE per un importo, calcolato per l’intera durata del periodo incentivante, superiore ai 150.000 euro
(Rinnovabili.it) – Continua il lavoro di vigilanza e i controlli antimafia sugli impianti alimentati dalle fonti rinnovabili e incentivati dallo Stato. Regolarmente le prefetture rilasciano la cosiddetta “informazione antimafia”, un documento attestante la sussistenza di eventuali tentativi di infiltrazione malavitosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi delle attività di impresa. Secondo quanto stabilito dall’art. 99, comma 2-bis del D. Lgs. 159/2011, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha l’obbligo di acquisire d’ufficio, tale documentazione antimafia per tutti gli operatori che ricevono incentivi per un importo superiore a 150.000 euro, calcolato per l’intera durata del periodo incentivante; i controlli escludono solamente le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici, gli enti e le aziende vigilati dallo Stato o da altro ente pubblico e le società o imprese comunque controllate dallo Stato.
In tal senso il GSE informa per poter trasmettere le richieste alle Prefetture competenti, deve acquisire da tali operatori – attraverso la nuova sezione nel portale informatico GWA denominata “Documentazione Antimafia” – la seguente documentazione:
• dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, dalla quale risultino i dati dei soggetti da controllare a norma dell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011;
• dichiarazioni sostitutive redatte ai sensi del D.P.R. 445 del 2000, a cura dei soggetti obbligati ex art. 85 del D. Lgs. 159/2011, riferite ai loro familiari conviventi di maggiore età.