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Rinnovabili, Bill Gates scommette: la rivoluzione arriverà tra 15 anni

rinnovabili. bill gates

 

(Rinnovabili.it) – “Se potessi avere un super potere, quale sarebbe?” Questo il titolo della tradizionale lettera aperta della Fondazione filantropica di Bill e Melinda Gates. La missiva è idealmente indirizzata alle generazioni più giovani, a cui si chiede un ruolo attivo nell’affrontare i principali problemi del mondo. Quali sono questi problemi? “Abbiamo bisogno di soluzioni più potenti e più economiche”, scrive Gates. “In breve, abbiamo bisogno di un miracolo. Ma quando dico ‘miracolo’, non intendo qualcosa di impossibile. Ho visto miracoli nel passato. Il personal computer. Internet. Il vaccino contro la poliomielite. Nessuno di loro è accaduto per caso. Essi sono il risultato di ricerca e sviluppo e della capacità umana di innovare”, spiega il papà di Microsoft, ricordando come fornire energie rinnovabili e pulite agli 1,3 miliardi di persone che oggi non vi hanno accesso al potere dovrebbe essere una priorità di sviluppo condivisa a livello mondiale.

 

E il miracolo energetico di cui scrive nella lettera ha caratteristiche ben precise: deve essere “per tutti” e a basso tenore di carbonio, al fine di affrontare i rischi presentati dai cambiamenti climatici. “Se vogliamo davvero aiutare le famiglie più povere del mondo, abbiamo bisogno di trovare un modo per farlo con fonti rinnovabili a buon mercato- aggiunge – perché tutti devono essere in grado di permetterselo”. Il miliardario è convinto che ricerca e innovazione faranno la loro parte portando ad una svolta energetica verde che salverà il nostro pianeta entro i prossimi 15 anni.

 

Ma per non mancare la meta, le nuove generazioni devono essere direttamente coinvolte. “Ci si potrebbe chiedere che cosa si può fare per aiutare”, scrive l’informatico statunitense. “In primo luogo, è importante che siano tutti informati. Molti giovani sono già attivamente coinvolti in questioni climatiche ed energetiche”, aggiunge Gates definendo le nuove generazioni le più abili a guardare i problemi del mondo al di là dei confini nazionali”.

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