Da voci di corridoio ancora non confermate si apprende della preparazione di un emendamento di fonte governativa che taglierebbe drasticamente il limite per usufruire dello scambio sul posto
La notizia per ora non è stata né confermata né smentita, ma se fosse vero scrivono in una nota stampa le associazioni di settore, la nuova modifica andrebbe a sommarsi a alle altre norme già contenute nel DL (leggasi abolizione dei prezzi minimi garantiti e spalmatura “ricattatoria” degli incentivi) rappresentando “l’ennesimo colpo basso alle rinnovabili”. “Nascondendosi dietro il paravento di una riduzione delle bollette elettriche, – scrivono oggi assoRinnovabili, il Coordinamento FREE, GIFI e IFI – che avrebbe un’incidenza del tutto trascurabile, si va ad impattare enormemente su quasi 50.000 piccoli impianti gestiti prevalentemente da quelle piccole e medie imprese che compongono l’ossatura manifatturiera portante del nostro Paese e che dallo scambio sul posto avevano trovato una modalità di riduzione dei costi energetici, peraltro i più elevati nel contesto nazionale”.