(Rinnovabili.it) – Nel 2015 le cattive notizie hanno dominato i titoli energetici: prezzi del greggio a picco, ridimensionamento degli investimenti negli idrocarburi, fallimento di molte aziende del carbone. Per molti analisti del settore era quasi scontato che le turbolenze registrate nei mercati dei carburanti fossili si traducessero in un momento di difficoltà anche per le energie rinnovabili. Niente di più sbagliato, ci ricorda oggi Clean Energy Canada: gli investimenti nelle energia pulita sono tornati a crescere rigogliosi, in barba ai prezzi stracciati di petrolio e gas.
In linea con quanto già riferito da Bloomberg New Energy Finance solo un mese fa, lo scorso anno si è chiuso con una cifra record, merito soprattutto del ruolo sempre crescente dei Paesi in via di Sviluppo. I dati del Clean Energy Canada riportano un totale di investimenti nell’energia pulita pari a 367 miliardi di dollari, di cui ben 167 miliardi concentrati nelle economie emergenti. Parliamo di una cifra che è quasi il 50 per cento in più rispetto a quanto investito nell’energia da combustibili fossili.
“La crescente competitività dei costi dell’energia pulita, la rende una scelta sempre più attraente. Infatti il 2015 è segnato come il primo anno in cui i paesi in via di sviluppo ha visto più denaro investito nelle rinnovabili rispetto ai paesi sviluppati”, spiegano gli analisti canadesi.
I più grandi giocatori continuano a livello mondiale ad essere la Cina, gli Stati Uniti e il Giappone, che rappresentano collettivamente ben oltre la metà degli investimenti globali. In India si è registrato un aumento del 23% degli investimenti a 10,9 miliardi, quota che colloca il Paese come quinto investitore globale nel settore. Nel frattempo, il Medio Oriente e l’Africa stanno crescendo in maniera abbastanza lineare: i loro investimenti combinati nelle green energy sono stati di 13,4 miliardi di dollari nel 2015, in crescita del 54 per cento rispetto al 2014.