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I mattoni del Corridoio meridionale del gas

La Trans Adriatic Pipeline ha presentato la sua valutazione di impatto ambientale e sociale al Ministero dell'Ambiente italiano

(Rinnovabili.it) – Distribuirà dai 10 ai 20 miliardi di metri cubi di gas l’anno aprendo il cosiddetto Corridoio meridionale del gas verso l’Europa. Parliamo di Trans Adriatic Pipeline, progetto per la costruzione di un gasdotto transadriatico che collegherà la Grecia alle coste meridionali dell’Italia passando attraverso l’Albania e Mar mediterraneo. La compagnia che sta portando avanti l’iniziativa, una joint venture tra la svizzera EGL, la norvegese Statoil e la tedesca E.ON Ruhrgas, ha consegnato al Ministero italiano dell’ambiente lo Studio di Impatto Ambientale e Sociale, in cui si descrive la configurazione più aggiornata dell’infrastruttura in questione a livello italiano; il documento analizza i potenziali impatti del sull’ambiente e propone misure per mitigare quelli negativi rinforzando gli aspetti positivi per quel tratto sotto la giurisdizione del tricolore. Il percorso del gasdotto TAP si svilupperà infatti lungo circa 800 chilometri, di cui solo 50 interesseranno il Bel paese  (circa 5 km interrati sulla terraferma e 45 km in mare). L’attuale tracciato del Trans Adriatic Pipeline, con approdo ad un Terminale di Ricezione (PRT) in provincia di Lecce, è il risultato di tre anni di intensi lavori sul campo; un gruppo di esperti, tecnici ed ingegneri hanno analizzato le numerose alternative selezionando una rotta che evita di attraversare aree sensibili dal punto di vista ambientale. Verranno in ogni caso adottate una serie di misure di mitigazione per prevenire gli impatti sul coste, ecosistemi marini ed attività turistica.

“La consegna dell’ESIA alle autorità italiane – ha commentato Martin Ferguson, Responsabile di TAP per Ambiente, Salute e Sicurezza è un passo importante nella realizzazione del progetto di TAP. Abbiamo utilizzato un gruppo di esperti italiani e stranieri per effettuare una valutazione completa dei potenziali impatti ambientali e sociali e al fine di individuare i passi necessari per minimizzare o eliminare i potenziali impatti negativi. Attendiamo con piacere il momento per discutere ulteriormente con le comunità locali e con gli esperti, al fine di mantenere i più alti standard per la realizzazione di questo progetto. Sono fiducioso che TAP otterrà le autorizzazioni necessarie secondo i tempi previsti e permetterà il primo trasporto di gas dai giacimenti di Shah Deniz II nel 2017/2018”.