La domanda di greggio è destinata a salire fino a 112 milioni di barili al giorno. Rallentano i benefici apportati dalla mobilità elettrica
Le previsioni dell’OPEC sulla produzione mondiale di petrolio
(Rinnovabili.it) – La produzione mondiale di petrolio sta prendendo la rincorsa. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’OPEC, il settore raggiungerà nuovi picchi record nei prossimi 5 anni, in barba a qualsiasi impegno climatico globale per rallentare il comparto dei combustibili fossili. Nella sua relazione annuale l’organizzazione, ritocca al rialzo le previsioni del 2017, accendendo i riflettori sia sul boom del fracking USA che sulla crescita della domanda asiatica, India e Cina in primis. “Si prevede che la domanda mondiale di petrolio continuerà a crescere a ritmi sostenuti nel medio termine per raggiungere un livello di 104,5 milioni di barili al giorno (mb / g) entro il 2023. Ossia 7,3 mb/ in milioni quotidiani in più rispetto ai livelli del 2017”, si legge sul sito dell’Opec. Entro il 2040, la richiesta di greggio a livello globale avrà già raggiunto i 112 milioni di barili al giorno, sotto la continua spinta del settore trasporti e di quello petrolchimico.
“Questi solidi numeri di crescita globale, tuttavia, mascherano variazioni significative, nonché tendenze divergenti, a livello regionale, settoriale e di prodotto”.
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Per gli autori del documento, infatti, le compagnie aeree mondiali saranno il consumatore con la crescita più rapida mentre il trasporto su strada rimarrà quello con la maggiore crescita assoluta. In questo contesto il numero di veicoli in cirolazione dovrebbe balzare da 1,1 miliardi a circa 2,4 miliardi nel 2040. Nel suo scenario centrale, l’Opec gioca al ribasso e stima che per la data in questione solo 320 milioni di mezzi saranno elettrici. Un numero che racchiude sia le unità definite ‘full electric’ che quelle ibride. E anche se si dovesse verificare l’ipotesi più ambiziosa (720 milioni di veicoli elettrici su strada al 2040), secondo gli autori la domanda mondiale di petrolio ne risentirebbe appena scivolando a 109 milioni di barili al giorno. Di contro l’organizzazione è stata costretta a rivedere al ribasso le sue previsioni per la quota di mercato dei veicoli diesel a causa delle ricadute dello scandalo dieselgate e degli annunci pro propulsione elettrica da parte delle case automobilistiche.
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