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Produzione energetica: più rinnovabili termiche, elettriche in calo

Un nuovo tetto per le rinnovabili tedesche

 

(Rinnovabili.it) – Cresce la produzione delle rinnovabili termiche, cala quella delle elettriche. Il quadro energetico italiano del 2015 mostra di aver risentito pesantemente del clima, almeno per quanto riguarda la componente verde del mix. Minori precipitazioni e temperature invernali più rigide rispetto al 2014 hanno riscritto, temporaneamente, i trend delle fonti rinnovabili, in un panorama generale che ha visto  – per la prima volta dopo quattro anni – aumenti nei consumi finali di energia.

 

Questo quanto emerge dalla “Relazione sulla situazione energetica nazionale nel 2015”, pubblicata sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico. Al documento seguirà un quadro informativo per il monitoraggio degli obiettivi inseriti nella Strategia Energetica Nazionale (SEN) approvata nel 2013. Il documento conferma un dato già noto: l’Italia ha raggiunto in anticipo l’obiettivo europeo al 2020 in termini di incidenza delle rinnovabili sui consumi finali lordi di energia (17 per cento). Questo nonostante le stime preliminari relative al 2015 indichino una contrazione della produzione rinnovabile del 12% circa, in gran parte attribuibile al ritorno della produzione idroelettrica sui valori medi degli ultimi 15 anni (circa 44 TWh), dopo un 2014 caratterizzato da precipitazioni eccezionali; l’incidenza della quota FER sul CIL scenderebbe, di conseguenza, al 32,8%.

 

Le rinnovabili elettriche nel 2015

Sul fronte FER elettriche la fonte rinnovabile maggiormente utilizzata per la produzione di energia elettrica continua a essere quella idraulica (41% della generazione da FER), seguita da quella fotovoltaica (21%), dalle bioenergie (biomasse solide, bioliquidi, biogas e frazione rinnovabile dei rifiuti: 18%), dalla fonte eolica (14%) e da quella geotermica (6%).

 

Le rinnovabili termiche nel 2015

Per quanto riguarda il comparto termico invece, il rapporto indica una crescita della produzione complessiva rispetto all’anno precedente stimabile in circa 0,7 Mtep (+6,6% circa), collegata principalmente alle temperature più rigide rispetto al 2014 e al conseguente maggiore utilizzo di legna da ardere e pellet. La principale fonte impiegata è costituita dalle bioenergie (7,7 Mtep secondo le stime preliminari del 2015) mentre è piuttosto limitato lo sfruttamento della risorsa geotermica e di quella solare (complessivamente 0,1 Mtep – 0,2 Mtep), mentre è da sottolineare il contributo rilevante delle pompe di calore (2,6 Mtep sia nel 2014 che nel 2015).

 

Il documento mette in evidenza come le politiche di sostegno all’efficienza energetica procedano nella giusta direzione: l’Italia ha raggiunto un terzo dell’obiettivo fissato a livello UE per il 2020, con i principali interventi concentrati nel settore residenziale. Il differenziale fra i prezzi dei prodotti energetici in Italia e nell’Unione europea rimane positivo, seppur in riduzione, sostanzialmente per effetto della diversa pressione fiscale.

 

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