Entro il 2026 l’industria europea avrà aumentato di sei volte la produzione batterie a ioni di litio
(Rinnovabili.it) – Gli Stati dell’Unione Europea hanno iniziato tardi a muoversi sulla produzione batterie con la tecnologia a ioni di litio. Oggi, di fronte allo strapotere industriale di Paesi come la Cina e gli USA, l’Europa si deve accontentare di una quota di mercato molto ridotta: appena il 6%. Qualcosa, tuttavia, sta cambiando. Dai nuovi piani tedeschi e francesi alla European Battery Alliance, l’industria europea dell’accumulo sta finalmente organizzandosi per recuperare il tempo perso.
Sarà in grado di tenere testa alle gigafactory asiatiche e americane? Sì, stando alle previsioni contenute nel report “Europe Energy Storage: Five Lessons From 2018 and Five Things to Watch in 2019” di Wood Mackenzie Power & Renewables. Secondo la società di consulenza, la quota europea di produzione batterie al litio è destinata a crescere di quasi sei volte nei prossimi anni, raggiungendo il 35% del mercato mondiale entro la fine del 2026. E i trend di aumento, ci tengono a sottolineare gli autori del documento, potrebbero anche essere sottostimati.
Nel dettaglio, gli analisti stimano che la regione EMEA, ossia Europa, Medio Oriente e Africa, rappresenti circa 228 GWh di capacità produttiva per la data in questione, su un totale, a livello globale, di circa 649 GWh. Facile immaginare come la cifra assegnata al territorio si riferisca quasi interamente alla sola Europa. Il dato parrebbe dunque tener testa alle quasi 345GWh di capacità produttiva prevista per l’Asia-Pacifico e le 66 GWh assegnate alla regione delle Americhe.
In termini di capacità energetica, l’Europa ha oggi il secondo più alto livello di stoccaggio energetico al mondo. Il continente vantava 600 MW di accumulo a batteria e le previsioni vogliono un trend in continua crescita, nonostante e condizioni nella maggior parte dei mercati europei non siano ancora ottimali per il settore dell’energy storage. I mercati da tenere d’occhio? Quello tedesco ovviamente, dove l’accoppiata batterie e fotovoltaico residenziale sta spopolando, assieme a Irlanda e Italia, entrambi forti dei sussidi concessi allo stoccaggio solare.
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