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La prevenzione degli incidenti nucleari si chiama SARNET

(Rinnovabili.it) – Le misure di prevenzione degli incidenti nelle centrali nucleari europee sono state intensificate, nonostante questo però il livello di guardia non va abbassato perché malfunzionamenti potrebbero comunque essere riscontrati. Quando accadono incidenti in zone sensibili come una centrale nucleare il pericolo è per tutta la popolazione, oltre che per chi lavora nell’impianto e nelle sue vicinanze, problemi dovuti alle eventuali esplosioni e alla dispersione di materiale radioattivo nell’ambiente.

La necessità di misure di protezione sempre più solide è stata consolidata anche dai recenti avvenimenti che hanno colpito la centrale di Fukushima, in Giappone, dove il terremoto ha danneggiato i reattori causando la fuoriuscita di materiali pericolosi che hanno contaminato aria e acqua.

In Europa grazie a SARNET (Severe Accident Research Network of Excellence) si sta cercando di conoscere al meglio le criticità degli impianti valutando i possibili incidenti creando un network capace anche di aumentare la consapevolezza dei mezzi a disposizione e le informazioni in nostro possesso, da usare per ipotizzare nuove situazioni di pericolo.

Negli ultimi i sistemi utilizzati per la rilevazione e la previsione degli incidenti provenivano dagli Stati Uniti mentre grazie alle nuove collaborazioni sul fronte dell’Accident Source Term Evaluation Code (ASTEC) SARNET è riuscito a dare all’Europa un ruolo centrale di leader mondiale indipendente all’interno del settore. Questo codice di elaborazione del rischio può ora essere applicato a qualsiasi tipo di centrale nucleare raffreddata ad acqua. Riducendo la frammentazione dei dati a disposizione il progetto SARNET2 che ha fatto seguito a SARNET ha tutte le carte in regole per rappresentare una scelta valida e duratura per il futuro della sicurezza nucleare.

 

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