General Electric e IHI coopereranno per sviluppare un sistema di combustione adattabile al 100% con ammoniaca e compatibile con le turbine a gas 6F.03, 7F e 9F di GE
Verso le prime turbine a gas alimentate con sola ammoniaca
(Rinnovabili.it) – E se le turbine a gas venissero alimentate al 100% con ammoniaca (NH₃) al posto del metano? Su questa sfida tecnica si stanno cimentando oggi due grandi nomi industriali quali General Electric e IHI Corp. L’azienda statunitense e quella giapponese hanno firmato stamane un memorandum d’intesa con cui avviare una collaborazione tecnologica. Al centro dell’accordo, il secondo firmato da GE e IHI, c’è la volontà di sostenere l’impiego dell’ammoniaca come combustibile privo di CO2 per ridurre le emissioni di carbonio delle centrali elettriche a gas.
Attualmente l’NH₃ è utilizzata principalmente come fertilizzante, materia prima chimica e, recentemente anche come vettore per il trasporto e lo stoccaggio l’idrogeno. E poiché non contiene carbonio al suo interno, non emette anidride carbonica quando viene bruciata, caratteristica che la rende interessante a livello energetico.
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Una roadmap tecnologica
Nell’ambito del protocollo d’intesa, entrambe le parti definiranno ulteriormente la roadmap tecnologica lasciata con il primo accordo. L’obiettivo è sviluppare entro il 2030 sistemi che consentano alle turbine a gas 6F.03, 7F e 9F di GE di essere alimentate fino al 100% con ammoniaca in modo sicuro e commercialmente competitivo. Studiano la possibilità di raggiungere con questo approccio anche nuovi modelli di turbine.
“GE […] porterà la sua vasta esperienza e competenza nella progettazione e produzione di combustori per turbine a gas e di sistemi di bilanciamento degli impianti”, spiega Scott Strazik, CEO di GE Vernova. “Attraverso questa collaborazione – ha aggiunto Hiroshi Ide, Presidente di IHI Corporation – concentreremo i nostri sforzi sulla soddisfazione della domanda nazionale ed estera di turbine a gas ad ammoniaca su larga scala, stimolando un’ulteriore domanda di ammoniaca combustibile ed espandendone la catena del valore”. Il lavoro sarà destinato soprattutto al mercato giapponese e a quello asiatico.
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