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Come la transizione energetica può ridurre il rischio di future crisi

L'adozione di tecnologie low carbon può migliorare sicurezza e accessibilità energetica rafforzando la resilienza nei confronti dei shock futuri. Cinque lezioni chiave tratte dagli analisti di Wood Mackenzie

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(Rinnovabili.it) – Pandemia prima, crisi delle forniture e guerra in Ucraina dopo. Il settore energetico ha dovuto affrontare in pochissimo tempo una serie di sfide crescenti, in grado di dare un duro colpo al percorso di cambiamento. Eppure, se c’è una lezione che questo momento congiunturale ha insegnato, è proprio il bisogno di abbandonare i vecchi schemi. A ricordarlo sono oggi gli analisti di Wood Mackenzie, società di Verisk, mostrando come sia proprio la transizione energetica a poter ridurre il rischio di futuri shock. A patto di attuare interventi chiari e mirati.

“L’aumento dei prezzi dei combustibili fossili rappresenta una minaccia non solo per i consumatori e le economie dei paesi importatori di energia, ma anche per la stessa transizione energetica”, spiega Ed Crooks, vicepresidente per le Americhe di Wood Mackenzie. “Se i governi vogliono continuare a fare progressi nella riduzione delle emissioni, dovranno dimostrare che possono fornire sicurezza energetica e convenienza allo stesso tempo attraverso investimenti tempestivi e politiche chiare”.

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 Quello che gli analisti riportano non è una bensì cinque lezioni chiave tratte dall’attuale crisi. A cominciare dalla necessità di tagliare la domanda di energia. Limitare le forniture di petrolio e gas, ad esempio scoraggiando gli investimenti in attività a monte o nuovi gasdotti, mentre i consumi rimangono solidi, non farà che rendere i consumatori ancora più vulnerabilità alla volatilità dei mercati. Secondo Ann-Louise Hittle, Vice President of Oils Research di Wood Mackenzie, “per evitare di peggiorare il rischio di futuri picchi del prezzo del petrolio, l’accento deve essere posto sulla riduzione della domanda”.

La resilienza e la sicurezza possono essere costose ma gli analisti sottolineano come valga la pena pagarne i costi come assicurazione contro la volatilità dei prezzi. “L’elettrificazione è fondamentale per ridurre le emissioni e ridurre la vulnerabilità agli shock dei prezzi delle materie prime, ma per fare ciò, i sistemi elettrici devono fornire energia in modo affidabile e con basse emissioni, il che può essere costoso”, ha affermato Crooks. Un modo per aiutare i consumatori alle prese con gli oneri delle rinnovabili potrebbe essere quello di utilizzare la politica fiscale e di spesa. Ad esempio usando sconti forfettari per alleviare le difficoltà.

 La società porta alla luce altri tre punti chiave: la necessità di continuare ad innovare a livello tecnologico; di fornire flessibilità sia nell’offerta che nella domanda, per attutire l’impatto degli shock tra settori e regioni collegati; di sostenere la diversità di approvvigionamento in settori chiave attraverso una produzione interna più forte e maggiori investimenti all’estero.