La guerra in Ucraina spinge Berlino a correre più veloce sulle rinnovabili. Il nuovo pacchetto di leggi alza gli obiettivi: dal 65 all’80% di energia pulita nel mix elettrico al 2030, e quasi il 100% nel 2035. La nuova capacità installata annuale di eolico onshore deve attestarsi subito a 10 GW, quella di fotovoltaico a 22 GW
Presentato ieri l’aggiornamento del piano per la transizione energetica
(Rinnovabili.it) – Se il piano tedesco per la transizione energetica presentato dalla coalizione “semaforo” lo scorso novembre sembrava già piuttosto ambizioso, la versione 2.0 presentata ieri dal superministro per il Clima e l’Economia Robert Habeck lo batte e di molto. La guerra in Ucraina e lo spettro del ricatto russo hanno convinto Berlino – iperdipendente da Mosca – a mettere il turbo sulle rinnovabili, anche se nel breve e medio termine il governo di Olaf Scholz non vuole rinunciare al gas di Putin (e mette il veto in Europa).
I nuovi target di Berlino per la transizione energetica
L’espansione delle rinnovabili è “doppiamente urgente”, chiarisce il nuovo piano per la transizione energetica presentato ieri da Habeck. Il pacchetto di circa 600 pagine affronta l’intreccio della crisi climatica e di quella energetica aggravata dall’invasione dell’Ucraina. Come? Alzando gli obiettivi delle fer nel mix elettrico: dal 65 all’80% entro il 2030, per poi passare quasi al 100% già nel 2035. L’anno scorso, la Germania ha prodotto poco più del 41% della sua elettricità da fonti pulite: si tratta di raddoppiare in meno di 8 anni.
Per rispettare la tabella di marcia, Berlino dovrà aumentare di 10 GW l’anno la capacità installata di eolico onshore, per arrivare a 115 GW totali a fine decennio. Per l’eolico offshore i ritmi sono ancora più serrati: i nuovi target sono 30 GW al 2030, 40 nel 2035 e almeno 70 nel 2045, data entro la quale il governo Merkel nel 2021 ha promesso di raggiungere la neutralità climatica. L’espansione del fotovoltaico deve correre al ritmo di 22 GW di nuova capacità installata ogni anno fino al 2030, quando raggiungerà i 215 GW.
Il pacchetto presentato ieri – che sarà completato da un secondo intervento in autunno – modifica la legislazione esistente per adattarla alle nuove circostanze che richiedono ritmi accelerati. Tra gli altri, vengono modificati i regolamenti sull’eolico offshore, la legge base per lo sviluppo delle rinnovabili, il permitting, e i provvedimenti che regolano la rete elettrica. In autunno sarà invece affrontato uno dei punti più contestati, ovvero la possibilità di espandere l’uso di suolo per nuova capacità rinnovabile. A inizio mandato, l’esecutivo stimava che il 2% del territorio tedesco dovesse essere destinato alle fer per centrare gli obiettivi sul clima.
Ma nella coalizione di governo non c’è accordo su tutti i fronti. I liberali hanno ventilato di tornare a sfruttare le risorse di gas e petrolio nazionali. L’accordo di coalizione, invece, aveva sancito che sarebbero state abbandonate del tutto. Mentre il premier della Baviera, Markus Söder, ha proposto di aprire al fracking.