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Tasmania: un obiettivo del 200% per le energie rinnovabili 2040

Lo Stato insulare presenta i nuovi target energetici a lungo temine. Si punta tutto sull’idrogeno verde da usare in casa e da esportare al resto del continente

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Foto di PixbayBlade da Pixabay

Oltre l’autosufficienza: la Tasmania mira divenire esportatore netto di energie rinnovabili

(Rinnovabili.it) – La Tasmania vuole diventare la centrale rinnovabile d’Australia e per farlo si è data un nuovo obiettivo: produrre entro il 2040 il 200 per cento di energie rinnovabili. Troppo ambizioso? Non per il premier di Stato, Peter Gutwein che, nel discorso inaugurale al Parlamento, ha ricordato i progressi verdi del Paese. “Ci siamo già impegnati ad essere rinnovabili al 100 per cento entro il 2022 e siamo sulla buona strada per raggiungere questo obiettivo”, ha affermato Gutwein.

 “La Tasmania ha l’opportunità di garantire che il più convincente vantaggio competitivo del 21° secolo per industria e consumatori – le energie rinnovabili – sostenga l’economia nazionale, attirando investimenti, creando posti di lavoro e supportando anche la transizione australiana”.

Al centro del nuove mire, che confluiranno in un Piano dettagliato il prossimo mese, c’è soprattutto l’idrogeno verde. Secondo un’analisi condotta da Hydro Tasmania, la produzione di questo combustibile potrebbe essere fino al 15% più economica rispetto a quello dell’Australia continentale. E proprio su tale vettore il governo statale vuole giocare la partita energetica.

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Il premier ha spiegato, per grandi linee, i piani produzione di idrogeno rinnovabile per uso interno (2022-2024) e quelli per l’esportazione (2025-2027). L’intenzione è di divenire un esportatore netto di energie rinnovabili tramite il futuro collegamento Marinus. Si tratta di un interconnector subacqueo da 1.500 MW che trasferirebbe elettricità dallo stato insulare all’Australia continentale. “L’energia pulita, affidabile e a basso costo, della Tasmania ci rende più competitivi del 10-15% rispetto alle nostre controparti continentali quando si tratta di attrarre investimenti nell’idrogeno verde”, ha affermato il premier.

Non solo. Nel Piano energetico è compreso anche il progetto Battery of the Nation. Questa iniziativa, finanziata dall’ARENA, sta studiando le potenzialità di una serie di siti idroelettrici a pompaggio in Tasmania per l’accumulo dell’elettricità continentale. Il progetto ha stimato il territorio potrebbe offrire oltre 4800 MW di capacità di accumulo in questo modo. A patto ovviamente di costruire un secondo interconnector dedicato. La Battery of Nation “ha il potenziale per iniettare 7,1 miliardi di dollari nell’economia della Tasmania nei prossimi anni”, ha aggiunto Gutwei nel suo intervento. “Nessuno dubiterà del nostro ruolo di batteria della nazione”.

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