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Come cancellare i sussidi fossili e risparmiare 3.000 miliardi

L’analisi dell’IISD canadese su 32 paesi che pesano per oltre il 70% sulle emissioni globali e sul PIL mondiale. I benefici per il clima raddoppiano se il taglio dei sussidi viene accompagnato da una modesta tassa sulle fossili

Sussidi fossili: eliminarli fa risparmiare 3mila mld di dollari
Di Azotoliquido – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3735713

Il rapporto dell’International Institute for Sustainable Development sui sussidi fossili

(Rinnovabili.it) – La riforma dei sussidi fossili può far risparmiare 3mila miliardi di dollari da qui al 2030 e tagliare le emissioni di gas serra del 6%. Lo sostiene un rapporto dell’International Institute for Sustainable Development (IISD), un think tank canadese che ha analizzato gli scenari possibili in 32 paesi tra economie avanzate e Stati con i maggiori sostegni pubblici alle fonti di energia fossile (che pesano per il 77% della CO2 globale e il 72% del PIL mondiale).

Sul fronte climatico, i vantaggi sono evidenti. Complessivamente, nella trentina di paesi analizzati, eliminare i sussidi fossili significa cancellare almeno 5,5 miliardi di tonnellate di CO2 entro la fine del decennio. Si tratta dell’equivalente delle emissioni annuali di circa 1000 centrali a carbone, o di quelle prodotte da quasi quattro miliardi di automobili.

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“Mentre i governi cercano urgentemente modi per aumentare le ambizioni sull’azione per il clima e sulla ripresa ecologica, la riforma dei sussidi ai combustibili fossili è uno strumento potente che può sia ridurre le emissioni che aiutare a finanziare la transizione energetica”, afferma l’analista politico dell’IISD Jonas Kuehl, autore principale del rapporto. “Così è la tassazione dell’energia fossile. Eppure solo una manciata di paesi sta approfittando di queste opzioni”.

D’altro canto, introdurre una (moderata) tassa sulle fossili, insieme a una riforma dei sussidi, porterebbe questi paesi verso uno scenario di ulteriore riduzione della CO2 nel caso in cui i proventi fossero investiti per migliorare l’efficienza energetica e in rinnovabili. I benefici per il clima sarebbero il doppio: in media, secondo il rapporto, questi 32 paesi sarebbero in grado di ridurre le loro missioni di gas serra quasi del 12% entro il 2030. Si tratta di 10,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, che equivalgono alle emissioni annuali di 2000 centrali a carbone o più di 7 miliardi di automobili.

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Aspetti di cui dovrebbero tener conto i paesi durante i negoziati sul clima alla Cop26 il prossimo novembre. “Guardando ai contributi determinati a livello nazionale (NDC) nell’ambito dell’accordo di Parigi, molti più paesi si sono impegnati ad aumentare i sussidi alle energie rinnovabili rispetto alla riforma dei sussidi ai combustibili fossili. Ma i benefici dei sussidi alle energie rinnovabili possono essere annullati se i paesi continuano a sostenere i combustibili fossili allo stesso tempo”, afferma il coautore del rapporto Philip Gass.