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Per un’Europa a zero CO2, anche la Strategia Industriale deve essere verde

Dieci delle principali associazioni europee legate alle rinnovabili hanno unito le forze per evidenziare l'importanza strategica dell’energia pulita nella prossimo piano industriale dell'UE

Strategia Industriale
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Conto alla rovescia verso la nuova Strategia Industriale europea

(Rinnovabili.it) – La Commissione Europea sta lavorando sulla nuova Strategia Industriale dell’UE. Stando all’agenda ufficiale, il progetto dovrebbe essere adottato dall’esecutivo il prossimo 4 marzo a Bruxelles e dovrebbe aver come punti cardine, digitalizzazione, ricerca e innovazione. Nello specifico, la strategia dovrebbe mirare a rilanciare l’industria europea ma in maniera compatibile con i nuovi e ambiziosi obiettivi del Green Deal. In altre parole dovrebbe tracciare il percorso per rendere il tessuto produttivo più competitivo e al tempo stesso più ecologico (leggi anche European Green Deal, Ursula Von der Leyen svela i dettagli).

In attesa di conoscerne il contenuto definitivo, dieci delle principali associazioni europee delle energie rinnovabili hanno preso una posizione comune sull’argomento. In una lettera congiunta, SolarPower Europe, WindEurope, Eurac e altre sette realtà hanno chiesto a Bruxelles di garantire che la nuova crescita industriale sia effettivamente verde.

 

D’altra parte è la stessa Commissione UE ad aver ricordato come sia necessaria un aumento esponenziale delle green energy in tutti i settori dell’economia – energia, trasporti, industria ed edifici – per avere una possibilità di raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio entro il 2050.

“Poiché l’Unione europea fa sempre più affidamento sulle tecnologie rinnovabili, lo sviluppo di una solida politica industriale per le energie rinnovabili è fondamentale per garantire la sicurezza a lungo termine dell’Europa dell’approvvigionamento energetico e la leadership tecnologica”, scrivono le associazioni. “Le energie pulite non sono solo un fattore chiave per la transizione climatica. Sono un creatore di posti di lavoro a sé stante”.

 

>>leggi anche Con la transizione energetica 40 mln di lavori nelle fonti rinnovabili<<

 

Oggi l’Unione ospita aziende e produttori di energia alternativa che sono affermati leader mondiali ma che devono anche far fronte alla crescente concorrenza di altre grandi economie emergenti. Allo stesso tempo, l’UE detiene il 40 per cento dei brevetti sulle energie rinnovabili a livello globale. Un patrimonio che va difeso e fatto crescere.

“È urgente realizzare un’ambiziosa strategia industriale per le energie rinnovabili che comprenda sia le politiche dell’offerta che quelle della domanda e consenta un’integrazione di questo settore”, si legge nella lettera. “Le tecnologie energetiche pulite dovrebbero essere riconosciute come una catena chiave del valore strategico, a complemento delle sei catene del valore identificate nel febbraio 2019”.