Rinnovabili • Stop al carbone: RWE lo anticipa di 8 anni, al 2030

RWE dice stop al carbone con 8 anni di anticipo (ma nel frattempo brucia più lignite)

Accordo tra il governo federale, quello del Nord Reno-Westfalia e il colosso energetico tedesco. Intanto, prolungata la vita di due unità a carbone, Neurath D e E, 1,2 GW in tutto, per garantire le forniture elettriche quest’inverno. L’estensione comporta la distruzione di Lützerath, paese-simbolo delle lotte per il clima

Stop al carbone: RWE lo anticipa di 8 anni, al 2030
La miniera a cielo aperto di Garzweiler. By Martin Falbisoner – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=73602131

Lo stop al carbone passa dal 2038 al 2030

(Rinnovabili.it) – Il phase out del carbone scatterà in anticipo di 8 anni. Non più nel 2038, come pattuito con Merkel, ma nel 2030 che era l’obiettivo dei Verdi in campagna elettorale. Lo ha annunciato ieri il colosso energetico tedesco RWE, che possiede un quarto delle centrali a carbone tedesche. La contropartita per lo stop al carbone accelerato? Due centrali da 600MW ciascuna non chiuderanno come previsto a fine anno ma nel 2024. E per farle lavorare bisognerà espandere la vicina miniera di lignite. Distruggendo il paese di Lützerath.

Lützerath non è un paese come gli altri, tanti, che sono stati evacuati e distrutti per allargare le miniere a cielo aperto tedesche. È un simbolo delle proteste per il clima, una linea rossa per gli attivisti che chiedono al governo politiche aderenti all’obiettivo degli 1,5 gradi di riscaldamento globale. Molte proteste, negli anni, hanno cercato di bloccare l’allargamento della miniera di lignite di Garzweiler. Con successo.

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Per dare l’ok all’accordo con RWE, però, il governo si è dovuto rimangiare la parola data. Da quando è in carica, l’esecutivo Scholz ha sempre ribadito che il paese andava preservato. A luglio di quest’anno anche il parlamento federale si è espresso nello stesso senso. Idem il governo del Nord Reno-Westfalia.

Ma la situazione energetica in vista dell’inverno ha spinto Berlino a fare marcia indietro. L’accordo con RWE prevede che due centrali, Neurath D e E, 1.200MW in tutto, continuino a operare fino a marzo 2024, invece di chiudere a dicembre di quest’anno come previsto dalla tabella di marcia per lo stop al carbone. Fino alla fine del 2023, il governo federale tedesco avrà la possibilità di estendere la durata di vita delle unità o di usarle come riserva. Entrambe le opzioni sarebbero limitate fino al 31 marzo 2025.

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Il ministro della Transizione ecologica, Robert Habeck, prova a mostrare il bicchiere mezzo pieno in conferenza stampa. La chiusura anticipata di 3 GW di carbone eviterà almeno 280 milioni di tonnellate di CO2, ha annunciato. E molti altri paesi, a rischio di essere sventrati dall’avanzata delle miniere, saranno salvi con lo stop al carbone anticipato.

Per Habeck, molte valutazioni d’impatto mostrano che “se vogliamo garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, continuare a far funzionare i due blocchi da 600 MW e salvare i paesi, questo è il risultato. Spero che il movimento per il clima la veda in questo modo e lo accetti in larga misura”.