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Stoccaggi Gas 2023, gli obiettivi di riempimento a partire da febbraio

La Commissione ha pubblicato i target intermedi di riempimento delle riserve nazionali di gas. Le deadline? Il primo giorno di febbraio, maggio, luglio e settembre 2023

Stoccaggi Gas 2023
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L’Italia dovrà assicurare un riempimento dei proprio stoccaggi gas del 45% entro il 1° febbraio 2023

(Rinnovabili.it) – “È fondamentale iniziare già a prepararci per l’inverno del prossimo anno”. Con queste parole la Commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, ha presentato ieri gli obiettivi intermedi dell’Unione per il riempimento degli stoccaggi gas 2023. I target, quattro in tutto, dovranno accompagnare i Paesi verso la meta del prossimo autunno: riserve piene al 90% entro il 1° novembre.

I nuovi impegni si basano sulle proposte formulate dagli stessi Stati membri nei rispettivi piani di stoccaggio (presentati lo scorso settembre), sui tassi di riempimento dei 5 anni precedenti e sulla valutazione dell’Esecutivo UE in merito alla sicurezza generale dell’approvvigionamento. La leva della tabella di marcia rimane la stessa dello scorso anno: mettere in sicurezza il prossimo inverno. Come ricordato solo pochi giorni fa dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, l’Europa non può considerarsi fuori pericolo nonostante oggi possa contare su una situazione di relativa tranquillità a livello di riserve. Le vere preoccupazioni riguardano il prossimo anno, quando, stima la IEA, il Vecchio Continente potrebbe trovarsi di fronte ad un gap di 30 miliardi di metri cubi di gas. 

Quattro target intermedi vincolanti

“Dobbiamo ridurre al minimo l’impatto delle manipolazioni russe e dei possibili aumenti della domanda dovuti alle condizioni meteorologiche o del mercato globale”, ha commentato Simson. “Stabilire ora una traiettoria per il 2023 offre agli operatori di mercato la certezza tanto necessaria e aiuta l’UE a superare l’inverno del prossimo anno in sicurezza”.

I quattro nuovi obiettivi intermedi per gli stoccaggi gas 2023 sono legati al 1° giorno dei mesi di febbraio, maggio, luglio e settembre e riguardano ovviamente solo gli Stati UE con depositi sotterranei sul loro territorio e collegati alla loro area di mercato. Con un margine di cinque punti percentuali, questi target sono da considerasi vincolanti e rappresentano le soglie minime da rispettare per poter garantire la sicurezza energetica anche nell’inverno 2023-2024. In caso contrario, la Commissione interverrà l’Esecutivo europeo con nuove misure.

 Per l’Italia i target di riempimento da soddisfare sono: il 45% entro il 1° febbraio; il 36% entro il 1° maggio; il 54% entro il 1° luglio e il 72% entro il 1° settembre.