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Le ricadute economiche e occupazionali delle rinnovabili italiane

Il GSE pubblica il “Monitoraggio degli impatti economici e occupazionali delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica", documento che contiene valutazioni sugli andamenti, nel tempo, di investimenti, spese operative, valore aggiunto e intensità di lavoro del settore

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Foto di Klaus-Uwe Gerhardt da Pixabay

Nuovi dati sulle ricadute delle rinnovabili italiane

(Rinnovabili.it) – Oltre 47mila unità di lavoro nelle rinnovabili elettriche italiane. Più di 56mila quelle nelle rinnovabili termiche. 2.138 quelle stimate nel settore del biometano per i trasporti. Questi alcuni dei numeri che emergono dal nuovo rapporto del Gestore dei Servizi Energetici GSE, dal titolo “Monitoraggio degli impatti economici e occupazionali delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica” (pdf). Il documento traccia gli andamenti nel tempo di investimenti, spese operative, valore aggiunto e intensità di lavoro del settore delle tecnologie verdi nazionali. E offre un referto abbastanza dettagliato della salute del comparto.

Un dato emerge su tutti: le rinnovabili italiane hanno assorbito il colpo inflitto dalla pandemia e ora hanno ripreso a crescere. Sul fronte delle fer elettriche dopo la flessione del 2020 – che ha toccato la nuova potenza installata, gli investimenti e l’occupazione temporanea – nel 2021 il trend è tornato positivo posizionandosi anche sopra il 2019.

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Entrando nel dettaglio, il GSE stima che lo scorso anno siano stati investiti circa 2 miliardi di euro in nuovi impianti di produzione di energia elettrica da rinnovabili in Italia; pari ad un aumento del 79% rispetto al 2020. E la nuova potenza installata ha toccato quota 1.485 MW, ossia 567 MW in più sul risultato 2020 (e oltre 200 MW sul 2019). Le spese O&M del 2021 sono cresciute a 3.765 milioni di euro, mentre in termini di creazione di nuovo Valore Aggiunto per l’economia nazionale, le rinnovabili italiane elettriche hanno contribuito per circa 3 miliardi di euro. Ma considerando l’intero periodo monitorato  dal GSE (2013 -2021), il contributo totale supera i 25 miliardi di euro.

Sul fronte delle fer termiche, il rapporto mostra come nel 2021 il comparto abbia superato 12 mila MWt di nuova potenza installata grazie al traino delle pompe di calore (+35% sull’anno precedente). A conti fatti si tratta di 2.518 MWt in più rispetto alle performance 2020. Balzo in avanti anche per gli investimenti cresciuti del 30% in anno, raggiungendo quota 3,5 miliardi di euro. In termini di creazione di nuovo Valore Aggiunto per l’economia nazionale, le rinnovabili nel settore termico nel 2021 contribuiscono oggi per circa 4,8 miliardi di euro.