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Riforma RED II, ecco la prima bozza di revisione

Il testo è trapelato alla stampa. Si tratta di una prima stesura, la bozza consolidata sarà resa pubblica il 14 luglio. Le rinnovabili devono raddoppiare rispetto ai livelli di oggi. Facilitazioni per l’offshore e benchmark per combustibili rinnovabili e low carbon tra le misure proposte

Riforma RED: la prima bozza con i nuovi obiettivi
Foto di David Will da Pixabay

La riforma RED II porta il target UE 2030 di energie rinnovabili al 38-40%

(Rinnovabili.it) – Il target europeo di energie rinnovabili al 2030 salirà al 38-40%. In pratica si tratta di raddoppiare il contributo di eolico, solare e altre fer rispetto ai livelli attuali, che battono intorno al 20% del mix elettrico dei Ventisette. E alza l’obiettivo di alcuni punti percentuali rispetto al 32% fissato in precedenza. Lo prevede la prima bozza di riforma della RED II, di cui è entrato in possesso il portale Euractiv.

Le anticipazioni riguardano la fase di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili (RED II) che si aprirà nel giro di qualche mese. E’ prevista per il 14 luglio la pubblicazione ufficiale della proposta di riforma RED II, in una giornata che vedrà anche altri tasselli importanti della legislazione europea su clima ed energia, a partire dalla Legge Clima.

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Le principali opzioni di policy contenute nella riforma RED II sono riassunte schematicamente in una tabella (qui il testo). Tra le iniziative previste  figurano:

  • aumento delle rinnovabili usato per riscaldamento e raffrescamento, con un nuovo obiettivo vincolante di incremento annuo di 1,1 punti percentuali;
  • stop ai combustibili fossili nel teleriscaldamento;
  • fissare un valore di base comune a livello UE per le energie rinnovabili utilizzate negli edifici. Idem per le fer in ambito industriale;
  • il target rinnovabili nei trasporti sale dal 14 al 26%, al cui interno i biocarburanti avanzati aumentano di obiettivo dal 3,5 al 5,5%. Sarà introdotto anche un target per il trasporto aereo;
  • facilitazioni per le rinnovabili offshore, con maggiore cooperazione transfrontaliera, obbligo per gli Stati membri dell’UE di cooperare all’interno di ciascun bacino marittimo, e uno sportello unico per l’autorizzazione di progetti eolici offshore transfrontalieri (punti richiesti a gran voce dall’industria);
  • creazione di un sistema di certificazione per combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio;
  • criteri di sostenibilità delle bioenergie rafforzati, con possibile introduzione di tetti nazionali per l’utilizzo di legna.