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REPowerEU, la risposta europea alla crisi energetica e alla guerra in Ucraina

L’UE presenta il piano per abbattere la dipendenza energetica da Mosca di 2/3 entro fine anno e fronteggiare la crisi energetica. Tra aprile e giugno nuovi interventi su rinnovabili e gas. Raddoppiano i target per biometano e idrogeno pulito. Obbligo per ogni paese membro di assicurare uno stoccaggio gas al 90% all’inizio della stagione invernale. Diversificazione dei fornitori e Gnl l’architrave dell’emancipazione dagli idrocarburi russi

REPowerEU: le nuove misure UE contro crisi energetica e dipendenza dalla Russia
Crediti: EC – Audiovisual Service

Presentata oggi la nuova comunicazione REPowerEU della Commissione

(Rinnovabili.it) – Abbattere di 2/3 la dipendenza dal gas importato dalla Russia entro la fine di quest’anno. Puntando soprattutto su diversificazione dei fornitori, aumento della capacità di gas low-carbon e rinnovabili. È l’obiettivo principale di REPowerEU, la nuova comunicazione presentata oggi dalla Commissione europea per fronteggiare la doppia sfida della crisi dei prezzi dell’energia e dell’invasione russa dell’Ucraina.

Le misure annunciate oggi affrontano l’emergenza con una prospettiva di breve, medio e lungo termine e danno nuovi strumenti (e nuovi obblighi) agli Stati per rispondere alla crisi energetica, dopo la toolbox sui prezzi dell’energia presentata lo scorso ottobre.

Idrogeno, biogas e tanto GNL al centro di REPowerEU

Nel 2021, l’Europa ha importato 155 mld di m3 di gas russo. Il piano UE per staccare il cordone ombelicale energetico che la lega a Mosca passa soprattutto attraverso il gas naturale liquefatto (Gnl). Bruxelles stima che il continente possa importare circa 50 miliardi di metri cubi di gas aggiuntivi l’anno via navi metaniere, praticamente metà del target di diversificazione che si è data. Per rendere possibile questo aumento, la Commissione sta negoziando con molti paesi fornitori, tra cui Stati Uniti, Norvegia, Qatar, Azerbaijan, Algeria, Egitto, Corea del sud, Giappone, Nigeria, Turchia e Israele.

REPowerEU spinge i Ventisette a investire nella diversificazione dei fornitori e delle infrastrutture. Come? Accelerando i progetti già in pipeline (l’UE stima di poter rimpiazzare altri 10 mld m3 di gas da gasdotti esistenti) e creandone di nuovi, con priorità per quelli di carattere transfrontaliero e compatibili con una futura riconversione per l’idrogeno. Il piano europeo prevede poi di raddoppiare il target attuale di produzione di biometano al 2030, salendo a 35 mld di m3, usando specialmente residui e rifiuti agricoli. Entro fine 2022, da questo capitolo si dovrebbero risparmiare altri 3,5 mld m3 di gas.

Raddoppia anche l’obiettivo sulla produzione di idrogeno rinnovabile. Entro fine decennio, l’UE vuole altri 5 mln t di H2 verde prodotto in Europa, oltre ai 5 mln t già preventivati. Previsto anche un aumento dell’import di 10 mln t l’anno. I 15 mln di t di idrogeno pulito aggiuntivi dovrebbero rimpiazzare tra i 25 e i 50 miliardi di metri cubi di gas russo entro il 2030. Il nuovo sprint sarà affidato a un Hydrogen Accelerator, strumento che si dedicherà allo sviluppo di infrastrutture integrate, capacità di stoccaggio e porti.

Accelerazione sulle rinnovabili

L’implementazione del pacchetto legislativo Fit for 55 dovrebbe garantire, di per sé, un decremento del 30% del consumo di gas dei Ventisette entro il 2030, pari a circa 100 miliardi di metri cubi di gas. Oltre a ciò, l’UE punta su eolico e soprattutto sul solare, con uno sprint del 20% nei tassi di installazione degli impianti (e +80GW rinnovabili sui target del Fit for 55 per rendere possibile l’aumento di H2 verde). Accelerare sui tetti fotovoltaici installando ulteriori 15TWh quest’anno farà risparmiare altri 2,5 mld m3 di gas. A questo scopo, la Commissione presenterà a giugno una comunicazione specifica. In più, REPowerEU prevede anche di rafforzare la diffusione delle pompe di calore per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento europei: 10 milioni di nuovi impianti entro i prossimi 5 anni è l’obiettivo comunitario.

Il nuovo corso sulle rinnovabili è preparato da interventi sui colli di bottiglia amministrativi che frenano l’aumento della capacità installata. Entro maggio, la Commissione pubblicherà una Raccomandazione con linee guida per i paesi membri sul permitting accelerato e sugli aggiornamenti della rete elettrica. L’UE punterà di più anche sui contratti PPA (power purchase agreements).

Le misure di REPowerEU contro il caro prezzi del gas

La guerra in Ucraina ha fatto impazzire ancora di più i mercati dell’energia, facendo toccare valori da record ai prezzi del gas e portando verso il primato storico del 2008 anche il costo del petrolio. Uno shock ulteriore rispetto a quelli subìti nel 2021, che secondo la Bce quest’anno costerà in media mezzo punto di Pil a ogni paese UE.

Per far fronte alla crisi del gas, REPowerEU conferma la possibilità per ciascun Stato membro di fissare dei prezzi regolati dell’energia in favore dei consumatori più vulnerabili, delle famiglie e delle piccole imprese. Come anticipato nei giorni scorsi, i Ventisette potranno anche decidere di applicare una tassa sugli extra profitti delle compagnie energetiche che hanno realizzato utili “gonfiati” grazie all’impennata dei prezzi del gas. Una parte di questi introiti potranno essere redistribuiti ai consumatori. Misure eccezionali, ribadisce la Commissione, e comunque applicabili solo con dei vincoli: devono essere proporzionate, per una durata di tempo limitata, e non distorcere il mercato. Altro strumento da pescare nella cassetta degli attrezzi UE, il ricorso a parte dei proventi dell’ETS per mitigare il caro bollette. L’UE sta anche ragionando sulla possibilità di modificare le regole sugli aiuti di Stato nel contesto dell’ETS per tutelare il tessuto produttivo e industriale dall’estrema volatilità dei prezzi dell’energia.

Intanto, con lo spauracchio dello stop alle forniture di gas russo come ritorsione per l’aiuto europeo all’Ucraina, la prossima stagione invernale è il primo tornate critico che l’UE deve affrontare. A questo scopo, REPowerEU lavora su stoccaggio e acquisti di gas. In una proposta legislativa che sarà presentata ad aprile, la Commissione introdurrà l’obbligo, per ogni membro UE, di raggiungere il 1° ottobre di ogni anno un livello di stoccaggio almeno del 90%.

Considerando che non tutti gli Stati membri hanno capacità di stoccaggio disponibili sul loro territorio, la proposta della Commissione stabilirà un meccanismo per garantire un’equa ripartizione dei costi di sicurezza dell’approvvigionamento. La Commissione sosterrà anche operazioni coordinate di rifornimento di gas, per esempio attraverso acquisti congiunti.

Leggi qui la comunicazione UE REPowerEU (in inglese)