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Recovery Fund: per Bruxelles può finanziare gas e autostrade

L’ok può arrivare a condizioni precise: gasdotti e autostrade devono essere inseriti in un piano complessivo credibile di decarbonizzazione e transizione energetica

Recovery Fund: per Bruxelles può finanziare gas e autostrade
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

In arrivo le linee guida UE per i progetti approvabili sotto il cappello del Recovery Fund

(Rinnovabili.it) – Con i soldi del Recovery Fund si possono finanziare gasdotti e autostrade. Unico vincolo: inserire i progetti all’interno della strategia nazionale per la decarbonizzazione in modo credibile. L’Unione Europea scioglie alcuni dei nodi più controversi rimasti sul tavolo.

E’ in preparazione un documento con le linee guida che i paesi membri devono seguire sul principio del ‘do no harm’, ovvero del non nuocere o, più semplicemente, principio di precauzione. Il principio si applica all’intero Recovery Fund, non soltanto alla quota del 37% che è vincolata a progetti in linea con l’obiettivo della neutralità climatica al 2050.

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Secondo le indiscrezioni riportate da Euractiv, le linee guida dovrebbero escludere senza appello progetti legati al carbone e alla lignite. Ma non ad un’altra fonte fossile come il gas. Su cui la partita resta aperta anche su un altro dossier UE, quello della tassonomia verde che proprio sul gas sembra essersi impantanato.

“La situazione per il gas sarà ovviamente più difficile”, ha spiegato a Euractiv un funzionario UE, perché “il gas in alcune regioni dell’UE è un combustibile necessario per la transizione”. Il riferimento è alla Polonia, paese che proprio sulla questione della transizione energetica e degli obiettivi sul clima ha bloccato per mesi l’approvazione del budget comunitario.

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“Non puoi spostare il tuo vecchio sistema energetico dal carbone e dalla lignite alle energie rinnovabili da un giorno all’altro”, riconosce il funzionario UE. Così, le condizioni poste da Bruxelles per dare l’ok all’uso del Recovery Fund per progetti legati al gas dovrebbero includere assicurazioni che questa fonte fossile sia integrata in un piano di transizione energetica ad ampio raggio, e che le infrastrutture come i gasdotti siano utilizzabili in futuro anche per gas puliti, come ad esempio l’idrogeno rinnovabile.

Per il capitolo autostrade, le condizioni poste dall’UE sarebbero avere “un piano credibile per il trasporto e la mobilità sostenibile, di cui facciano parte “infrastrutture per decarbonizzare i trasporti” (ad esempio, i punti di ricarica per EV), e investire anche “in altri mezzi di trasporto meno dannosi per il clima”, stando alle anticipazioni del funzionario europeo.