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Proroga del mercato tutelato? Pichetto: “Stiamo valutando”

Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica conferma l'ipotesi di uno slittamento per il fine tutela, distinguendo tra clienti vulnerabili e non

proroga mercato tutelato
via depositphotos.com

Nel prossimo Decreto Energia la riforma del mercato energetico

(Rinnovabili.it) – Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto lo aveva ventilato qualche giorno fa nel corso del Convegno Anci sulle Comunità energetiche rinnovabili. E lo ha ribadito ieri dal palco dell’evento “Le buone leggi. Semplificare per far ripartire l’Italia”: sono in arrivo interventi di riforma per il mercato della luce e del gas. E uno di questi potrebbe essere la proroga del mercato tutelato, ma non per tutti e solo ad alcune condizioni.

La fine del regime di Maggior Tutela

Dal 10 gennaio 2024 è prevista anche per gli utenti domestici la fine della maggior tutela, il regime che eroga energia a condizioni economiche e di contratto definite dall’ARERA. Questo significa che i circa 10 milioni di famiglie ancora fuori nel mercato libero, dovranno scegliersi un operatore o passare in maniera automatica al “Servizio a tutele graduali”. Si cosa si tratta? Di un servizio di “accompagnamento” transitorio erogato da venditori selezionati attraverso specifiche procedure d’asta. Ogni azienda fornitrice vincitrice verrà assegnata in via prioritaria una o più aree territoriali da servire. I consumatori riceveranno dal venditore a cui sono stati assegnati in base territoriale, una comunicazione sulle nuove condizioni del servizio.

Ma in questo contesto il vero problema sono i clienti vulnerabili, ossia quanti percepiscono i bonus energetici sociali, hanno più di 75 anni o una disabilità, vivono in un’abitazione di emergenza a seguito di eventi calamitosi o necessitano di apparecchiature elettromedicali.

Una possibile proroga del mercato tutelato

In materia di proroga del mercato tutelato qualcosa, almeno per i clienti vulnerabili, potrebbe cambiare. A spiegarlo è il Ministro Pichetto. “Stiamo valutando in questi giorni, e anche perché il provvedimento di liberalizzazione nasce a livello nazionale sei anni fa, in quadro completamente diverso quando i prezzi dell’energia erano ‘incisi sulla pietra’. Non c’era bisogno di guardare la quotazione del gas due volte al giorno. Era un quadro completamente diverso. Oggi noi abbiamo sul fronte dei clienti domestici 10 milioni di famiglie di cui metà andrebbero nel libero mercato in maniera automatica e metà che sono i cosiddetti vulnerabili”.

Per il numero uno del MASE, la domanda su cui ragionare è una sola: a liberalizzazione del mercato dell’energia rappresenta davvero “qualcosa che determinerà un abbassamento dei prezzi o un danno?” “Si tratta di un percorso sancito anche dal PNRR, però esige cautela”, ha continuato Pichetto. “Credo che dovremmo fare un ragionamento separato tra i due gruppi e valutare bene la data del 10 gennaio 2024″.

 Le prime novità in tal senso potrebbero arrivare già dal prossimo Decreto Energia. Il ministro ha infatti anticipato che il Dl conterrà accanto ad una definizione delle aree idonee per le rinnovabili e l’apertura alle autocandidature per il deposito nazionale di scorie nucleari, anche la riforma del mercato della luce e del gas.