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Progetti rinnovabili transfrontalieri, ecco la prima lista UE

Dal parco eolico ibrido tra Estonia e Lettonia al teleriscaldamento condiviso tra Germania e Polonia: la Commissione europea rende noti i primi progetti comuni identificati dal Regolamento CEF

Progetti rinnovabili transfrontalieri
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I risultati concreti del meccanismo per collegare l’Europa

(Rinnovabili.it) – Arriva la prima (piccola) lista comunitaria di progetti rinnovabili transfrontalieri 2022, uno degli strumenti di cooperazione previsti dal Regolamento CEF dell’Unione. A pubblicarla è la Commissione Europea a seguito del bando chiuso lo scorso marzo. Nell’elenco figurano: un parco eolico offshore ibrido tra Estonia e Lettonia una rete di teleriscaldamento transfrontaliera basata su FER tra Germania e Polonia; un progetto per la produzione di elettricità pulita in Italia, Spagna e Germania per la generazione di idrogeno verde da destinare a Paesi Bassi e Germania.

I tre progetti selezionati oggi rappresentano solo l’inizio”, ha commentato la Commissaria europea all’Energia Kadri Simson. “Stiamo accelerando la diffusione delle energie rinnovabili in tutta l’UE e ci stiamo muovendo verso un approccio più collaborativo mentre lo facciamo. Il pieno potenziale per la transizione verde e la decarbonizzazione dell’UE può essere realizzato solo attraverso sforzi congiunti in tutti i settori, le tecnologie e le regioni“. Non si tratta solo di trovare una nuova unità di intenti. Grazie all’acquisizione dello status ufficiale di progetti transfrontalieri di energia rinnovabile (CB RES), le proposte selezionate possono beneficiare di sostegni finanziari dedicati.

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Cosa sono progetti rinnovabili transfrontalieri?

L’etichetta è di per sé abbastanza esaustiva. I progetti rinnovabili transfrontalieri sono impianti e infrastrutture alimentati grazie alle green energy e finalizzati a promuovere la collaborazione fra i Ventisette. Per essere qualificati come tali i progetti devono, però, rispettare alcuni criteri generali. Devono, ad esempio, essere inclusi in un accordo di cooperazione tra due o più Stati membri (ma è contemplata anche la partecipazione di Paesi terzi). Devono consentire di risparmiare sui costi connessi all’utilizzo dell’energia rinnovabile o comportare vantaggi per l’integrazione dei sistemi, la sicurezza di approvvigionamento o l’innovazione. E infine, devono assicurare che i potenziali vantaggi globali della cooperazione, valutati in base all’analisi dei costi/benefici, siano superiori ai suoi costi; anche in una prospettiva a lungo termine.

 “La realizzazione dei progetti nella prima lista CB RES apporterà un importante contributo alla maggiore ambizione di energia rinnovabile nell’ambito del Green Deal europeo, nonché agli obiettivi del REPowerEU”, spiega l’esecutivo UE in una nota stampa. “La Commissione, con il sostegno dell’Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente, monitorerà l’attuazione […] e renderà presto disponibili informazioni sullo stato dei progetti tramite un portale pubblico”.

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