Rinnovabili • Prezzo del petrolio

Prezzo del petrolio alle stelle, Italia e 30 Paesi IEA rilasciano 60mln di barili

Mentre il Brent sale oltre 118 dollari al barile, i trader cercano disperatamente alternative al greggio russo e 31 membri dell'Agenzia internazionale dell'Energia si preparano a rilasciare parte delle loro riserve di emergenza

Prezzo del petrolio
via depositphotos.com

OPEC+ e sanzioni occidentali portano il prezzo del petrolio a nuovi record

(Rinnovabili.it) – Anche l’Italia parteciperà all’operazione promossa dalla IEA, l’Agenzia internazionale dell’Energia, per la stabilizzazione dei mercati petroliferi. Lo ha annunciato il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a poche ore dal nuovo picco del prezzo del petrolio. Il Belpaese e altri 30 membri del consiglio di amministrazione, tra cui USA e Germania, sono pronti a rilasciare in maniera coordinata 60 milioni di barili di petrolio dalle loro riserve di emergenza.

Si tratta di meccanismo tampone creato nel 1974 proprio per alleviare le interruzioni a breve termine dell’approvvigionamento di petrolio e ridurre i prezzi, aumentando l’offerta. Allo stato attuale i membri dell’Agenzia detengono scorte di emergenza di 1,5 miliardi di barili. Questa prima quota – a cui l’Italia parteciperà con un contributo di 2,041 milioni di barili – rappresenterebbe pertanto appena il 4% del totale.

leggi anche I Big dell’energia escono dalla Russia, ecco cosa succede

Eppure il trend rialzista del greggio non sembra volersi fermare sotto la spinta di tensioni sempre maggiori. Da una parte le sanzioni occidentali contro Mosca in risposta all’invasione dell’Ucraina, hanno indirettamente penalizzato le forniture russe. Al momento, infatti, i trader non si fidano o non riescono ad acquistare il suo oro nero. La causa? Una serie di problemi che coinvolgono banche, assicurazioni e trasporti navali. Al punto che oggi risulta fermo il 70% dell’export russo di greggio. Per il mercato globale si tratta di una grande “perdita” – la Russia è il terzo produttore petrolifero – che sta inevitabilmente riducendo in pesantemente l’offerta.

Ma a far lievitare il prezzo del petrolio è anche la strategia OPEC. L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio ha fatto orecchie da mercante di fronte alla richiesta di incrementare in maniera sensibile l’offerta. E durante l’ultima riunione dell’OPEC+ (che comprende anche la Russia) ha riconfermato il programma di graduale aumento della produzione al ritmo di 400mila barili al giorno ogni mese.

leggi anche UE: dall’interconnessione elettrica con l’Ucraina alle alternative al gas russo

La decisione è arrivata subito dopo quella della IEA, annullandone in qualche modo gli effetti finanziari. E oggi il Brent si trova sopra i 118 dollari al barile, il livello più alto da febbraio 2013. Mentre negli Stati Uniti, il prezzo del greggio West Texas Intermediate (WTI) è salito a 114,70 dollari al barile, il più alto degli ultimi 11 anni.

Rinnovabili •
About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.