I 16,8 mld euro spesi dal governo per contrastare l’aumento delle bollette luce e gas nell’anno della guerra in Ucraina hanno protetto bene le fasce più vulnerabili della popolazione, mentre l’impatto è stato avvertito relativamente di più dalle fasce medie. L’OIPE: “Non è una politica sostenibile nel medio termine, necessaria strategia di contrasto basata su analisi rigorose e strumenti mirati”
In povertà energetica il 7,7% delle famiglie italiane, -0,8% sul 2021
(Rinnovabili.it) – L’impatto della guerra in Ucraina e della crisi energetica ha colpito soprattutto le fasce medie della popolazione, mentre i più vulnerabili sono stati relativamente più protetti dagli interventi del governo contro il rincaro delle bollette. Mentre la spesa energetica per le famiglie è cresciuta mediamente del 32%, la povertà energetica in Italia nel 2022 è scesa, anche se di poco.
Il quadro della povertà energetica in Italia nel 2022
Sono circa 2 milioni le famiglie italiane che hanno difficoltà a riscaldare adeguatamente o disporre di elettricità a sufficienza a causa dei prezzi. Pari al 7,7% del totale, in flessione dello 0,8% sul 2022. Uno dei valori più bassi sottolineati negli ultimi anni, sottolinea il monitoraggio dell’OIPE, l’Osservatorio italiano sulla povertà energetica, che si basa sugli ultimi dati Istat disponibili.
“Sono diminuite le famiglie in povertà energetica appartenenti ai primi due decimi della distribuzione della spesa equivalente (-220 mila famiglie)”, cioè le famiglie più “povere”, mentre “sono aumentate quelle appartenenti ai successivi tre decimi della distribuzione (+45 mila)”, cioè quelle che rientrano tra i redditi medi, spiega il rapporto dell’OIPE.
Tra i molti fattori che hanno influenzato questo scenario, gli interventi dell’esecutivo per proteggere i cittadini dalla spirale dei prezzi di luce e gas – pari a 16,8 mld euro spesi – hanno limitato i danni e permesso di attutire il colpo per le fasce più deboli della popolazione. Nel 2022 la spesa energetica (tra energia elettrica e riscaldamento) annuale media delle famiglie italiane è aumentato molto rispetto al 2021, raggiungendo 1.915 euro (+500 euro rispetto al 2021, pari al 32 per cento in più).
Cala la povertà energetica soprattutto al Sud e nelle Isole
L’OIPE restituisce anche una visione più granulare della situazione della povertà energetica in Italia nel 2022. A livello territoriale, le regioni del Sud e le isole hanno visto una riduzione considerevole della quota di famiglie in energy poverty. Sono le aree del Belpaese dove il tasso è oltre il doppio rispetto al resto della penisola, ben oltre il 10% delle famiglie. Mentre resta sostanzialmente stabile la situazione nel Nord-Est del paese e si registra una lieve diminuzione al Nord-Ovest. La povertà energetica caratterizza in particolar modo le famiglie che risiedono in piccoli centri e in aree suburbane.
“La riduzione della povertà energetica nel 2022 va interpretata in un contesto di ingenti sussidi concessi dal Governo e di interventi transitori su fiscalità e componenti tariffarie dei prodotti energetici. Non è una politica sostenibile nel medio termine ed è necessario che si organizzi, al più presto, una strategia di contrasto al fenomeno che si basi su analisi rigorose e su strumenti mirati per contemperare i vincoli di finanza pubblica e l’efficacia degli interventi che devono essere destinati solo alle famiglie vulnerabili”, sottolinea Paola Valbonesi, presidente dell’OIPE e capo del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali ‘Marco Fanno’ dell’Università di Padova.