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Il Portogallo anticipa la chiusura delle sue centrali a carbone

La società portoghese EDP ha annunciato la chiusura anticipata della centrale termoelettrica di Sines. La decisione è stata presa in un contesto in cui i prezzi del mercato del carbonio sono sempre più alti e quelli delle rinnovabili sempre più bassi

centrali a carbone
Credit: Flickr Fotos Avultos; 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

Entro la metà del decennio chiuderanno le loro centrali a carbone anche Francia, Slovacchia, UK, Irlanda e Italia

(Rinnovabili.it) – L’utility energetica portoghese EDP ha annunciato la chiusura della centrale a carbone di Sines, anticipandone così l’arresto di due anni rispetto a quanto precedentemente stabilito. Come da nota, oltre a quella di Sines, la società si sta preparando a chiudere un altro impianto e a convertire un’altra centrale situata in Spagna. 

La decisione è “parte della strategia di decarbonizzazione del gruppo EDP” ed è stata presa in “un contesto in cui la produzione di energia dipende sempre più da fonti rinnovabiliha spiegato la società portoghese. 

Una scelta “obbligata”, presa a fronte del calo nei costi delle energie rinnovabili e dell’aumento di quelli del mercato europeo del carbonio. “L’anno scorso abbiamo assistito a un’inevitabile riduzione delle prospettive di redditività delle centrali a carbone, con l’aumento dei costi delle emissioni di CO2 e prezzi più competitivi per il gas naturale“, ha affermato Miguel Stilwell d’Andrade, presidente esecutivo di EDP. “La decisione di anticipare la chiusura delle centrali a carbone nella penisola iberica è quindi una conseguenza naturale di questo processo di transizione energetica, in linea con gli obiettivi europei in materia di emissioni di carbonio e con la volontà politica di anticipare queste scadenze”

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L’annuncio è stato accolto con naturale soddisfazione da parte dei principali gruppi ambientalisti: “il Portogallo aveva già accelerato la sua fase di decarbonizzazione passando dalla data del 2030 a quella del 2023. Il fatto che tale data sia stata oggi ulteriormente anticipata al 2021 dimostra quanto velocemente un paese può convertire il proprio sistema energetico”, ha dichiarato Kathrin Gutmann, direttrice della campagna europea Beyond Coal. ”I governi che devono ancora pianificare una rapida dismissione del carbone stanno perdendo tempo prezioso per mettere in atto ambiziosi piani di uscita in grado di riflettere coerentemente le nuove realtà di mercato e le nuove politiche europee”, ha aggiunto Gutmann.

In Europa, il Portogallo si allinea così al Belgio, carbon free dal 2016, e ad Austria e Svezia, che già avevano cominciato a chiudere le proprie centrali a carbone a inizio 2020. In base alle attuali previsioni di Europe Beyond Coal, i paesi europei che saluteranno definitivamente il carbone entro il 2025 saranno Francia (con dismissione nel 2022), Slovacchia (2023), Portogallo (inteso come chiusura di tutte le centrali nel 2023), Regno Unito (2024), Irlanda (2025) e Italia (2025). 

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