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Cingolani presenta il Piano di risparmio gas per l’inverno: solo misure soft

Riscaldamento da 20 a 19°C per tutte le utenze da accendere dopo e spegnere prima, controlli a campione e una campagna informativa. Insieme al ricorso alle centrali a carbone e ad altre misure per le aziende, il provvedimento dovrebbe valere un risparmio di 3-6 miliardi di metri cubi di gas. Cingolani: “Ma senza rigassificatore a Piombino saremo in emergenza da marzo 2023”

Piano di risparmio gas: stretta sui termosifoni, inverno con 1°C in meno
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Il titolare del MiTE ha illustrato ieri in CdM il Piano di risparmio gas

(Rinnovabili.it) – Riscaldamento giù di 1°C per un’ora al giorno, termosifoni accesi più tardi a ottobre e spenti prima a marzo, aliquote di elettricità e gas a prezzi controllati per le imprese, una nuova campagna informativa per spingere i cittadini a limitare i consumi. Nessuna stretta sulle aziende (per ora), ma un sistema di incentivi per quelle “interrompibili”, ovvero quelle che possono modificare senza grossi problemi i cicli produttivi. Non si tocca la scuola: scompare l’ipotesi ritorno in Dad. Sono i binari su cui corrono il Piano di risparmio gas dell’Italia e altre misure di emergenza per l’inverno illustrate ieri dal titolare del MiTE Roberto Cingolani.

Per il ministro, quest’inverno l’Italia può evitare gli scenari peggiori e quindi i razionamenti forzati. I provvedimenti in preparazione – approderanno in CdM la settimana prossima – si basano anche sulla possibilità che non arrivi più gas da Mosca. Ipotesi non di scuola. Nel frattempo, rivendica Cingolani, la dipendenza dalla Russia per il gas è scesa dal 40 al 18% nei 6 mesi di guerra in Ucraina. E si può arrivare al 10% abbastanza in fretta con l’entrata in funzione dei due rigassificatori di Piombino e Ravenna. Su questo punto il ministro avverte chi, in Toscana e altrove, frena sulla FRSU: senza la nave metaniera acquisita da Snam “si rischia concretamente di andare in emergenza nel marzo 2023”.

Quanto valgono le misure approntate dal governo? Il MiTE stima di “conseguire risparmi variabili dell’ordine tra 3 e 6 miliardi di metri cubi di gas in un anno”. Risultato da raggiungere anche con “l’utilizzo di combustibili alternativi per limitati periodi”, cioè la riaccensione delle centrali a carbone.

Cosa prevede il Piano di risparmio gas

La stretta sui consumi parte dal riscaldamento nelle case e negli uffici. La temperatura massima scende da 20 a 19°C, ma per alcune zone d’Italia dove il clima lo permette il calo potrebbe essere di 2 gradi. Terremo i termosifoni accesi per meno tempo, ogni giorno un’ora in meno la sera. Si restringe anche il periodo durante il quale si può usare il riscaldamento. Lo accenderemo almeno una settimana più tardi del solito e lo spegneremo almeno una settimana prima.

L’obiettivo del governo è ritardare a novembre l’accensione dei termosifoni per metà dei comuni italiani, quelli in fascia climatica E, che normalmente partono il 15 ottobre, e anticipare lo spegnimento a marzo. In questa fascia ci sono città come Milano, Torino, Bologna, Venezia.  

Questi nuovi parametri del Piano di risparmio gas valgono sia per gli stabili con riscaldamento centralizzato sia per chi ha impianti autonomi. Per tutti c’è la possibilità di controlli, affidati alla polizia locale. C’è poi allo studio una misura ulteriore, da attivare in caso di emergenza. Negozi e locali pubblici potrebbero essere costretti a spegnere le insegne alle 18,30 e alle 23.

Infine, una nuova campagna informativa. “Sulla scia delle campagne sul risparmio dell’acqua e dell’energia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di informare i cittadini e le imprese delle opportunità offerte dal risparmio del gas, verrà lanciata a breve una campagna informativa che spiegherà alcuni semplici accorgimenti per ridurre l’uso del gas attraverso un migliore utilizzo del riscaldamento e degli elettrodomestici”, ha spiegato Cingolani.

Le altre misure in cantiere

Parlando in CdM, il ministro della Transizione Ecologica ha illustrato altri provvedimenti per combattere il caro energia e aumentare il risparmio di gas. Due misure, attese entro la prima metà di settembre, riguardano elettricità e gas per le imprese. Una energy release di 18 TWh e una gas release di 2 miliardi di metri cubi: in pratica, il governo assicura un’aliquota di energia e gas a prezzi calmierati per le aziende che ne usano di più.

C’è poi allo studio una misura per l’interruzione della produzione industriale su base volontaria. Cingolani continua a escludere razionamenti e chiusure forzate – che restano comunque previsti nel piano d’emergenza nazionale come ultimo passo – ma prova a aumentare il risparmio gas con un sistema di incentivi. Da corrispondere alle imprese che decidono di interrompere la produzione, rinviarla, o rimodulano le manutenzioni, in modo da consumare meno.