La bozza di comunicato finale del vertice di Berlino fissa il 2030 come data ultima per dire addio al carbone, ma solo quello “unabated”. Il 2035 è l’orizzonte per mix elettrici net-zero. Ma gli impegni finali possono ancora cambiare
Ancora aperti i negoziati sul phase out del carbone
(Rinnovabili.it) – L’abbandono graduale del carbone sarà completato entro il 2030 al più tardi. Ma solo quello “unabated”. E mix elettrici decarbonizzati entro il 2035. Sono gli impegni che potrebbe assumere il G7 questa settimana, durante la riunione annuale dei ministri dell’Ambiente. La bozza di comunicato finale del vertice, che si terrà da oggi fino a venerdì 27 a Berlino, mette esplicitamente (e finalmente) una data al phase out del carbone e ad accelerare sulla generazione pulita di energia elettrica.
L’impegno sul phase out del carbone
Un anno fa, i ministri dell’Ambiente e dell’Energia del G7 non erano riusciti ad andare oltre la promessa di uno stop a tutti i finanziamenti al carbone entro fine 2021. E anche alla COP26, a novembre, il dossier non aveva trovato abbastanza consenso, nemmeno tra le economie più avanzate. Per non parlare del dramma vissuto durante la plenaria finale, quando l’India (che parlava anche per la Cina) ha preteso e ottenuto che il testo dell’accordo di Glasgow parlasse di riduzione (phase down) e non abbandono (phase out) graduale del carbone.
Anche se il comunicato del G7 in preparazione comporta un passo avanti oggettivo, la promessa non significa l’addio al carbone tout court. Sarebbero solo le centrali unabated, cioè quelle dove non sono applicate tecnologie per catturare le emissioni (CCS), a sparire. Non è quindi neppure un vero impegno a non costruire nuove centrali. “Ci impegniamo a eliminare gradualmente la produzione nazionale unabated di energia elettrica da carbone e la produzione di calore non industriale da carbone entro il 2030″, recita la bozza anticipata da Reuters. Che può ancora subire modifiche prima di venerdì.
Gli altri punti del comunicato finale
Oltre al carbone, il G7 Clima e Energia di Berlino dovrebbe formalizzare anche l’impegno a ripulire il mix elettrico. Secondo quanto si legge nel comunicato finale, i 7 paesi prometterebbero di “avere settori elettrici net-zero entro il 2035”. E dal prossimo anno sarebbero anche obbligati a render conto in modo trasparente dei progressi nella cancellazione dei sussidi fossili “inefficienti”.