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Mix energetico della Cina, Pechino punta sul gas (e sull’idrogeno verde)

I pianificatori cinesi vogliono espandere la produzione di gas del 15% e garantirsi una capacità di storage pari al 13% della domanda interna. In parallelo, potenziare l’idroelettrico (con 62GW di idroelettrico da pompaggio) e sviluppare una solida filiera dell’idrogeno rinnovabile

Mix energetico della Cina: gas, idroelettrico e idrogeno verde protagonisti
La diga delle Tre Gole in Cina. via depositphotos.com

Pechino fissa i nuovi obiettivi 2025 per il mix energetico della Cina

(Rinnovabili.it) – Via 30GW di carbone nei prossimi tre anni. Tenere stabile la produzione di greggio e aumentare l’output di gas del 15%, in parallelo alla capacità di stoccaggio. E accelerare molto sull’idrogeno verde. Sono gli obiettivi del nuovo mix energetico della Cina con orizzonte 2025 annunciati oggi dalla National Development and Reform Commission (NDRC), il principale organismo che si occupa della pianificazione industriale ed economica del paese.

I target di idrogeno verde nel mix energetico della Cina

Sull’idrogeno verde, l’obiettivo di Pechino è di arrivare a produrre 200.000 t l’anno nel giro dei prossimi 3 anni. Entro la stessa data, la Cina vuole anche avere un parco veicoli a H2 di 50.000 unità. “Lo sviluppo dell’idrogeno è una mossa importante per la transizione energetica e un grande sostegno per il picco di carbonio della Cina e gli obiettivi di neutralità del carbonio”, ha detto Wang Xiang della NDRC in conferenza stampa.

Ad oggi, l’80% della produzione cinese di idrogeno è realizzata con combustibili fossili, specialmente carbone e gas. La quota restante è il sottoprodotto di alcune attività industriali. In tutto, il volume di H2 di Pechino batte intorno alle 33 milioni di t l’anno.

Per spronare lo sviluppo dell’idrogeno verde a lungo termine (orizzonte 2035), il paese seguirà un approccio più centralizzato: alle province non sarà permesso investire in progetti sul vettore energetico senza coordinarsi con le autorità centrali. Parola d’ordine: “distribuire razionalmente” le iniziative. Nelle aree in cui si concentrano cokeria, cloro-alcali, deidrogenazione del propano e altre industrie, viene data priorità all’uso dell’idrogeno come sottoprodotto industriale e l’uso a corto raggio. In quelle con grande disponibilità di energia eolica o idroelettrica, la priorità è moltiplicare gli impianti sperimentali, ampliarne le dimensioni e quindi ridurre gradualmente i costi di produzione.

“Ogni località dovrebbe considerare in modo completo la capacità di approvvigionamento energetico dell’idrogeno, le basi industriali e lo spazio di mercato nella regione e, sulla base della dimostrazione scientifica, distribuire razionalmente la preparazione, lo stoccaggio e il trasporto dell’energia dell’idrogeno, il riempimento, l’applicazione e altri progetti correlati nel settore”, si legge nel documento dell’NDRC. In parallelo, Pechino provvederà a costruire l’impalcatura di un’industria dell’idrogeno completa, che abbracci diversi settori industriali, l’energy storage e i trasporti.

Pechino potenzia produzione e stoccaggio di gas

Gli altri obiettivi sui combustibili fossili annunciati oggi preparano il campo al raggiungimento del picco di carbonio entro il 2030, obiettivo nazionale insieme alla neutralità climatica 30 anni più tardi. La produzione di petrolio nel mix energetico della Cina resterà invariata a circa 4 milioni di barili al giorno, verranno ritirati 30GW di centrali a carbone, mentre si espande molto l’output di gas. Questo passerà dagli attuali 205 miliardi di metri cubi (bcm) a 230 bcm nel 2025.

Per raggiungere questi volumi, la Cina prevede di potenziare le attività di esplorazione e di sviluppo dello shale e si affida anche al metano da carbone (soprattutto in Mongolia Interna, Xinjiang e Shanxi). In parallelo, Pechino punta a espandere anche la capacità di storage di 55-60 bcm, pari a circa il 13% della domanda interna.

Il capitolo energia pulita

Entro il 2025, Pechino vuole che il 25% del suo energy mix sia costituito da fonti pulite, un aumento di 9 punti percentuali rispetto al 2020. A questo scopo la Cina punta soprattutto su idroelettrico e nucleare. Rispetto al primo, l’obiettivo è di arrivare a 380GW installati, 62 dei quali saranno di idroelettrico a pompaggio per coprire i picchi di domanda. Sull’atomo, i pianificatori cinesi vogliono arrivare a 70GW installati contro i 49GW del 2019.