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Il vaccino anti-Covid non salverà il mercato del petrolio, dice l’IEA

L’IEA rivede al ribasso la crescita della domanda globale di greggio per l’anno prossimo. Per l’ultimo trimestre 2020 il calo previsto è di 1,2 milioni di barili al giorno

Mercato del petrolio
Credits: belief33 da Pixabay

Mercato del petrolio ancora esposto a forti shock nel 2021

(Rinnovabili.it) – Anche se il vaccino anti-Covid arrivasse entro l’inverno e la pandemia iniziasse seriamente a rallentare, questo non basterebbe per rivitalizzare la domanda globale di petrolio per il 2021. Lo sostiene l’IEA, l’Agenzia internazionale dell’energia nel suo ultimo aggiornamento mensile con le previsioni sul mercato del petrolio. Una doccia gelata sugli entusiasmi precoci dei mercati, che negli ultimi giorni avevano festeggiato e spinto in alto il prezzo del greggio sull’onda dell’annuncio del vaccino prodotto dall’americana Pfizer.

La domanda di petrolio è sulla buona strada per crollare di 8,8 milioni di barili al giorno, stima l’agenzia basata a Parigi. Un calo senza precedenti per il 2020, che chiuderà con una media di 91,3 milioni al giorno. Per l’ultimo trimestre dell’anno, l’istituzione guidata da Fatih Birol ha sforbiciato le stime addirittura di 1,2 mln di barili al giorno. L’IEA ha anche ridotto le stime per il prossimo anno, abbassando la proiezione del primo trimestre di 700mila barili al giorno. Tutto questo nonostante sia ancora previsto un rimbalzo della domanda, di poco meno di 6 mln di barili al giorno come media per l’intero 2021.

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“È troppo presto per sapere come e quando i vaccini consentiranno di riprendere una vita normalesi legge nel reportPer ora, le nostre previsioni non prevedono un impatto significativo nella prima metà del 2021″.

La preoccupazione dell’IEA riguarda soprattutto il futuro dell’accordo OPEC+, cioè il taglio alla produzione concordato tra i paesi esportatori di petrolio insieme alla Russia. Dal 2016 ha regolato l’andamento dei prezzi globali, ma il meccanismo si è inceppato lo scorso marzo a causa di tensioni tra Riad e Mosca, i due pesi massimi. Allarme poi rientrato con un accordo ad aprile che prevedeva, per inizio 2021, di tornare ad aumentare la produzione.

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Ma se questo succedesse, scrive l’IEA, i mercati tornerebbero in agitazione. Il dato chiave da guardare, qui, è quello delle riserve di greggio. Se l’OPEC+ procede con il suo aumento previsto dell’offerta di quasi 2 mln di barili al giorno il 1° gennaio, i paesi produttori non riusciranno a esaurire le scorte petrolifere globali durante il primo trimestre. Infatti, secondo le ultime rilevazioni, le scorte sono diminuite di appena un terzo rispetto al previsto, un calo di soli 800mila barili al giorno.

Era stata proprio la saturazione delle riserve, tra aprile e maggio 2020, a mandare in tilt il mercato del petrolio e a spingere il prezzo del barile in territorio negativo per la prima volta nella storia. Per sapere se ci attendono nuovi shock bisognerà aspettare il 1 dicembre, quando è in calendario la riunione OPEC+ in cui verrà decisa la linea da seguire. Negli ultimi giorni sembra stia prendendo piede l’opzione di fare nuovi tagli, invece di aumentare la produzione, che per mesi è stata un vero tabù.