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IEA: Investimenti nell’energia? Aspettatevi uno shock storico

L’Agenzia Internazionale dell’Energia avverte: la pandemia ha provocato impatti in tutto il mondo, dalla fornitura di carburanti all'efficienza, con gravi implicazioni per la sicurezza e il percorso di decarbonizzazione

investimenti nell'energia
Photo by mohamed hassan form PxHere

Pubblicato il World Energy Investment 2020, il report sugli investimenti nell’energia a livello globale

(Rinnovabili.it) – La pandemia di Covid-19 ha dato il via al più grande taglio di investimenti nell’energia della storia. E nessun settore, dalle fossili alle rinnovabili, si salverà dalla scure. A fornire le prime previsioni sulla spesa energetica mondiale è oggi la IEA (International Energy Agency) con un report che ha poco di rassicurante. Il documento, intitolato World Energy Investment 2020 (testo in inglese) rivela come dalle iniziali previsioni di crescita del 2% a oggi, il settore abbia affrontato un completo ribaltamento. Il più 2% si è, infatti, trasformato in un meno 20%, pari a quasi 400 miliardi di dollari persi.

“Lo storico crollo degli investimenti mondiali nell’energia è profondamente preoccupante e per diverse ragioni”, ha spiega Fatih Birol, direttore esecutivo della IEA. “Oggi significa perdita di posti di lavoro e opportunità economiche, e un calo dell’approvvigionamento energetico di cui potremmo aver bisogno domani, una volta recuperata l’economia”. 

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Entrando nel dettaglio, il documento parte dalla stima delle minori entrate per industria e governo. I blocchi attuati in risposta al Coronavirus, hanno determinato sul settore energetico un triplo effetto: calo della domanda, prezzi più bassi e un aumento di bollette insolute. Questo mix di fattori, secondo la IEA, dovrebbe diminuire di oltre 1.000 miliardi le entrate energetiche. Il petrolio rappresenta ovviamente la maggior parte di questo calo poiché, per la prima volta, la spesa globale dei consumatori per questo combustibile è scesa al di sotto dell’importo pagato per l’elettricità.

Bilanci indeboliti e prospettive di domanda più incerte stanno a loro volta riducendo gli investimenti nell’energia. Si prevede che le risorse destinate a petrolio e gas caleranno di quasi un terzo nel 2020. Il segmento più colpito? L’industria statunitense dello scisto: il comparto era già sotto pressione e oggi la fiducia degli investitori e l’accesso al capitale si sono ulteriormente ridotti. Al punto che gli analisti prevedono un meno 50% negli investimenti entro la fine dell’anno. 

Investimenti nell’energia: le rinnovabili hanno resistito ma il futuro è incerto

La spesa del settore elettrico è destinata invece a diminuire del 10%, “con segnali preoccupanti per lo sviluppo di sistemi energetici più sicuri e sostenibili”. Gli investimenti nelle energie rinnovabili si sono dimostrati più resilienti rispetto le fossili durante la crisi. Tuttavia, anche in questo caso, i tagli hanno prodotti effetti importanti. Le risorse stanziate per i nuovi progetti eolici e fotovoltaici su scala pubblica, nel primo trimestre 2020, sono tornate a livelli di tre anni fa. Atteso anche un calo del 9% negli investimenti per le reti elettriche, mentre frenano i nuovi impianti a gas e quelli di accumulo a batterie.

Anche l‘efficienza energetica, altro pilastro della transizione energetica, sta soffrendo. Gli investimenti previsti nel comparto dovrebbero diminuire di circa il 10-15%. “Il rallentamento della spesa per le tecnologie pulite – continua Birol – rischia anche di minare la tanto necessaria transizione verso sistemi energetici più resilienti e sostenibili”.

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