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Ancora incentivi al carbone: la proposta che mette a rischio la riforma del mercato elettrico

Sul tavolo dei ministri europei dell'energia riuniti oggi a Strasburgo approda la proposta svedese di aprire temporaneamente il meccanismo di capacità per le centrali termoelettriche a carbone

incentivi al carbone
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La proposta di altri incentivi al carbone fa tremare la transizione europea

(Rinnovabili.it) – Ancora incentivi al carbone nell’Europa della transizione ecologia? Sembrerebbe di sì. Secondo alcune indiscrezioni riportate dalla Reuters, nella bozza che oggi i ventisette ministri dell’Energia europei dovranno discutere a Strasburgo nell’ambito della riforma del mercato elettrico UE, sarebbe apparsa una proposta last minute. Il testo, redatto dalla Svezia che detiene la presidenza di turno del Consiglio UE, avanzerebbe l’idea di prolungare il supporto del meccanismo di capacità per le centrali a carbone abbassando i limiti di emissione di CO2. Una mossa che secondo il governo polacco avrebbe il consenso della maggioranza dei ventisette, ma che probabilmente spaccherà in due il Consiglio.

Cosa sta succedendo alla transizione ecologia europea?

Per le questioni energetico ambientali nell’Unione Europea, la tendenza a ricorrere al braccio di ferro si fa sempre più netta. E le forti ambizioni verdi che hanno caratterizzato le politiche comunitarie sembrano oggi più che mai in balia degli interessi nazionali. Dalla Germania che tiene il broncio per i motori endotermici alla Francia che scalpita per il nucleare, dall’Italia che si scaglia contro l’efficenza energetica in edilizia fino alla “nuova” compagine dei pro-carbone: in pochissimi mesi si sono moltiplicate le istanze anti transizione, rallentando molti dei principali iter legislativi.

La questione all’ordine del giorno nel Consiglio dell’Energia di stamane è quella della riforma del mercato elettrico. La Commissione europea aveva presentato a bozza del provvedimento a marzo 2023. Si tratta di una serie di interventi strutturali con cui proteggere l’UE a lungo termine dagli effetti della crisi energetica; a cui si associa una proposta di regolamento per una migliore tutela del mercato dell’energia all’ingrosso dell’UE (REMIT) dalle manipolazioni. I ventisette ministri dovrebbero in teoria definire l’orientamento generale con cui dare mandato al Consiglio per i negoziati con il Parlamento europeo sulla versione definitiva della normativa.

Il meccanismo di capacità e i sussidi al carbone

La proposta di estendere gli incentivi al carbone potrebbe provocare non pochi problemi. In base all’attuale legislazione comunitaria esiste un meccanismo, il meccanismo di capacità, che permette agli Stati membri di ricompensare le centrali elettriche per la loro disponibilità alla produzione di energia quando necessario. Per garantire che la sicurezza non minasse gli sforzi di decarbonizzazione, l’UE aveva anche introdotto un limite di emissione di CO2 per tali meccanismi, ossia un massimo di 550 grammi di CO2 di origine fossile per chilowattora di elettricità prodotta. Il cap taglia fuori tutte le vecchie centrali termoelettriche a carbone ma ora, con la proposta svedese, potrebbe essere rimosso per i capacity mechanism in attività prima di luglio 2019. Secondo un alto funzionario UE sentito dalla Reuters, i nuovi sussidi al carbone sarebbero consentiti solo “a condizioni molto specifiche” e solo temporaneamente.