In risposta alla crisi in Ucraina e alle manovre UE per svincolarsi dal gas russo, il paese scandinavo ha dato il permesso alla compagnia statale Equinor di incrementare la produzione da due giacimenti per un totale di 1,4 miliardi di metri cubi di gas. Finiranno tutti verso i mercati europei via gasdotti verso Francia, Belgio e Germania entro settembre, quando l’UE punta a un livello del 90% di stoccaggio
Oslo soddisfa circa il 17% dell’import europeo di gas, il 2° fornitore dopo la Russia
(Rinnovabili.it) – Per riempire gli impianti di stoccaggio gas prima in vista del prossimo inverno, l’UE potrà contare un aiuto extra dalla Norvegia. Oslo ha appena approvato i permessi per l’aumento della produzione di tre bacini gasiferi di Equinor, la compagnia statale degli idrocarburi e il secondo fornitore di gas verso l’Europa dopo la Russia. Grazie al contributo scandinavo, l’import europeo di gas dovrebbe aumentare almeno di 1,4 miliardi di metri cubi (bcm) entro il 30 settembre.
“Il nostro obiettivo è quello di mantenere operazioni sicure ed efficienti sui nostri impianti, rimanendo un fornitore affidabile di energia per i mercati in Europa in una situazione molto difficile. In stretto dialogo con le autorità e i nostri partner, stiamo prendendo provvedimenti per mantenere l’alto livello di produzione dell’inverno”, spiega in un comunicato Kjetil Hove di Equinor.
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Non è un aumento davvero significativo, visti i numeri in ballo. La Norvegia, infatti, produce circa 113 bcm di gas l’anno e ne invia ¼ verso UE e Gran Bretagna. A conti fatti, quindi, il paese scandinavo aumenterà la sua produzione di circa l’1%, a esclusivo beneficio del mercato europeo a cui è collegato con gasdotti sottomarini che arrivano in Francia, Belgio e Germania (oltre che in UK).
Ma è pur sempre un aiuto, per di più nei mesi più critici per testare la capacità europea di superare la dipendenza dal gas russo in tempi brevissimi. Con il piano REPowerEU, Bruxelles la settimana scorsa ha reso obbligatorio per i Ventisette riempire al 90% la propria capacità di stoccaggio gas entro il 30 settembre per affrontare la stagione invernale con più tranquillità, in previsione di possibili stop ai flussi da Mosca. La media odierna di storage è inferiore al 30%, mentre quella italiana è di poco più alta al 38,5%.
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Nel dettaglio, il potenziamento dell’import europeo di gas arriva da 2 giacimenti. Equinor ha ricevuto l’ok ad aumentare di 1 bcm l’export dal giacimento di gas di Oseberg, mentre quello di Heidrun incrementerà di 0,4 bcm. In più, lo scorso settembre Oslo aveva già dato luce verde all’aumento di 1 bcm di export dal Oseberg e dal giacimento di Troll.