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Gas e GNL 2022, dalla crisi europea alla fame cinese

BloombergNEF presenta nuove previsioni per l'anno in corso dedicate al mercato del gas. E punta i riflettori sul Nord Stream 2 e sui nuovi paesi importatori: Vietnam, Ghana, Filippine, Hong Kong

Gas e GNL 2022
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Nuove previsioni di BNEF su gas e GNL 2022

(Rinnovabili.it) – Nuovo giro di previsioni in casa BNEF, la società di ricerca di Bloomberg. Dopo aver passato in rassegna investimenti green e mercato solare 2022, gli analisti si sono focalizzati su uno dei temi energetici più spinosi del periodo: il gas. E anche in questo caso hanno provato, sulla base dei trend che hanno caratterizzato la fine del 2021 e l’inizio di quest’anno, ad immaginarne l’evoluzione, le criticità e i fenomeni da tenere d’occhio. La nuova pubblicazione su gas e GNL 2022.

Il volume degli scambi del GNL aumenterà del 6,6% nel 2022

BloombergNEF prevede che la domanda globale di GNL raggiungerà i 400 milioni di tonnellate nel 2022, pari ad un più 6,6% rispetto al 2021. Con Cina e i mercati asiatici emergenti rappresenteranno la maggior parte di questa crescita. Il ruolo predominante della Repubblica popolare non sorprende. D’altra parte sta emergendo un numero sempre maggiore di acquirenti cinesi man mano che l’accesso al mercato si amplia attraverso i nuovi terminali di importazione (nel 2022 commissionati 9 nuovi terminal e 4 progetti di espansione della capacità dei terminal esistenti)

Ma anche l’Europa nordoccidentale e l’Italia potrebbero assistere ad una crescita  delle consegne di GNL soprattutto se lo stoccaggio del gas scendesse a livelli critici, spingendo lo spread JKM-TTF a ridursi.

Il GNL statunitense rappresenta oltre il 40% dell’aumento totale della fornitura su base annua nel 2022. Ma è probabile che anche le fonti dell’Australia e del bacino del Pacifico vedranno una produzione maggiore  grazie ad una serie di interventi di manutenzione sugli impianti.

Il bilancio del gas europeo

Secondo BloombergNEF l’equilibrio tra domanda e offerta in Europa continuerà ad essere a vacillante. Tutti gli elementi che hanno reso difficile il 2021 – riduzione dell’offerta, prezzi record, alta volatilità e tensioni geopolitiche – non mostrano alcuna intenzione di venir meno. All’inizio del 2022 la riduzione dei flussi di gas russo verso l’Europa è proseguita e oggi rappresenta uno maggiori fattori di rischio per la sicurezza energetica. Nonostante i prezzi record raggiunti dal carburante, Gazprom ha chiuso i rubinetti della sua piattaforma di vendita elettronica. Un elemento che, unitamente all’ultimo messaggio del Cremlino, fa immaginare che le forniture non si rialzeranno. Con molta probabilità, spiega BNEF, Mosca cercherà di utilizzare le attuali condizioni di mercato per spingere gli acquirenti europei a firmare contratti a lungo termine e ottenere l’approvazione finale per il gasdotto Nord Stream 2.

“Il Nord Stream 2 è uno dei fattori chiave da tenere d’occhio nel 2022. Il processo di approvazione tedesco per il gasdotto è sospeso e il capo dell’istituzione responsabile ha dichiarato che non è prevista una decisione nella prima metà dell’anno. Ciò rende altamente improbabile che i lavori inizino prima di allora, mentre la decisione sarà presa dalla Commissione europea piuttosto che dalla sola Germania”.

Nel frattempo la questione fondamentale che deve affrontare l’Europa è quali saranno i livelli di stoccaggio con cui uscirà dall’inverno. Ciò determinerà quanto duramente il mercato dovrà lavorare per ricostruire le riserve durante la stagione estiva. Il tutto tutto in uno sfondo di flussi interrotti e prezzi elevati. 

Nuovi mercati per il GNL

Gli analisti hanno individuato due tendenze: la crescita dei mercati stagionali (con, ad esempio, la messa in servizio del terminal onshore Al-Zour da parte del Kuwait) e nuovi importatori. Dal Vietnam che potrebbe iniziare a importare gas naturale liquefatto alla fine del quarto trimestre del 2022. Al Ghana ha ricevuto la sua prima unità galleggiante di produzione e stoccaggio a maggio 2021. Ma nella lista fanno capolino anche le Filippine, El Salvador e Hong Kong.

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