Rinnovabili • Stop al gas russo: farebbe perdere all’Ue il 2,5% di Pil nel 2022

Riapre il Nord Stream, per l’Italia +71% di gas dalla Russia

Finita la manutenzione del gasdotto che collega Russia e Germania (da cui passa un’aliquota di gas che l’Italia compra da Gazprom via Eni), Mosca ha riaperto i rubinetti anche se solo parzialmente. Oggi attesi in tutto poco più di 54 milioni di metri cubi. Cioè il 32,48% della capacità totale dell’infrastruttura

Stop al gas russo: farebbe perdere all’Ue il 2,5% di Pil nel 2022
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I flussi di gas dalla Russia salgono a 36 mln di m3 giornalieri

(Rinnovabili.it) – La Russia ha ricominciato a inviare gas in Europa attraverso il Nord Stream. Dopo 10 giorni di stop totale per i lavori di manutenzione del gasdotto, Mosca ha riaperto i rubinetti, anche se solo parzialmente. Aumentano così anche i volumi di gas dalla Russia in arrivo in Italia.

Più gas dalla Russia per l’Italia

Dal 10 luglio, le forniture di gas dalla Russia verso il Belpaese si erano attestate su circa 21 milioni di metri cubi al giorno. Oggi i volumi consegnati da Gazprom salgono a 36 mln m3, fa sapere in una nota Eni.

Un incremento del 71% che sembra direttamente legato al riorno in esercizio della pipeline che collega Russia e Germania passando per il mar Baltico, di cui una quota è destinata a Roma. Appena prima dell’interruzione al Nord Stream, Eni riceveva circa 32 mln di m3 al giorno di gas dalla Russia.

Enisi legge nel comunicatosi riserva di comunicare eventuali aggiornamenti nel caso in cui vi fossero ulteriori variazioni significative nelle quantità in consegna comunicate da Gazprom”. I primi tagli operati dall’azienda russa alle forniture per l’Italia risalgono a metà giugno. Anche allora avvennero in concomitanza con la riduzione ai flussi del Nord Stream da 100 a 67 milioni di metri cubi al giorno.

L’aumento dovrebbe consentire di accelerare – anche se di poco – il riempimento degli stoccaggi, oggi fermi ancora al 68,63% (dato del 19 luglio). In base al piano RePower EU, Roma (come tutti gli altri paesi membri) deve arrivare al 1° novembre con gli stoccaggi almeno all’80% per mettere in sicurezza l’inverno.

Riparte Nord Stream

Ed è proprio su volumi ancora nettamente ridotti che è tornato a operare il gasdotto. Secondo quanto comunicato da Gazcom, la compagnia di stato russa, a Gascade, l’operatore tedesco del Nord Stream, nella giornata di oggi dovrebbero essere consegnati 530 GWh di gas, equivalenti a poco più di 54 milioni di metri cubi. Cioè il 32,48% della capacità totale dell’infrastruttura. Prima della manutenzione, il gasdotto procedeva a circa il 40% della capacità totale, ovvero 67 mln di m3 sui 167 complessivi.

Con ritmi del genere, gli esperti ritengono che l’Europa non riuscirà a riempire a sufficienza gli stoccaggi. Stime di Wood Mackenzie e Rystad Energy prevedono che con il Nord Stream al 40%, lo storage complessivo Ue non supererà il 69% alle soglie dell’inverno.

Per affrontare la stagione fredda senza una caporetto economica per il continente, ieri la Commissione ha presentato il suo Piano Ue sul gas che prevede tagli volontari (che possono diventare obbligatori in caso di emergenza) del 15% sui consumi (soprattutto industriali) in ciascun paese membro. Una misura, calcola Bruxelles, che dovrebbe permettere di risparmiare circa 45 mld di m3 di gas. (lm)