Un giudice federale cancella lo stop alle trivellazioni su terre federali, per l’estrazione convenzionale e non, che il presidente aveva imposto nel primo giorno di mandato. La sentenza arriva a chiusura di una causa intentata da 12 Stati
Lo stop al fracking su terre federali vale il 25% delle emissioni USA
(Rinnovabili.it) – La prima tegola sulla politica climatica di Joe Biden arriva dalla Louisiana e ha la forma di una sentenza di tribunale. Un giudice federale ha cancellato il bando del fracking e di tutti i permessi di sfruttamento di petrolio e gas sui terreni federali. Il neopresidente aveva fatto di questa misura una bandiera della sua campagna elettorale e aveva firmato un ordine esecutivo nel giorno del suo insediamento.
La sentenza è firmata dal giudice distrettuale degli Stati Uniti Terry Doughty e arriva da una causa intentata lo scorso marzo dal procuratore generale della Louisiana, Jeff Landry, in quota partito repubblicano. Insieme a Landry anche altri 12 Stati chiedevano di cancellare lo stop provvisorio e dare di nuovo via libera alle concessioni per sfruttare idrocarburi da fracking e da tecniche convenzionali.
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Il giudice ha stralciato il bando perché ha riscontrato “l’omissione di qualsiasi spiegazione razionale nell’annullamento delle vendite del contratto di locazione [i lease, ndr] e nell’attuazione dello stop” a fracking e altre forme di estrazione di petrolio e gas. La sentenza cita espressamente soltanto le licenze che erano in via di rilascio relative all’Alaska e al Golfo del Messico (per trivellazioni offshore, ma con parte degli impianti da costruire onshore). Per i funzionari repubblicani, però, il parere del giudice si deve applicare a tutto il territorio nazionale.
Nell’intenzione di Biden, la moratoria serve per dare tempo al dipartimento dell’Interno di ultimare la revisione di tutte le licenze in ballo e del loro impatto. I funzionari dell’Interno, infatti, sono intenti a verificare se il programma di leasing avvantaggia ingiustamente le aziende a spese dei contribuenti, nonché l’impatto sul cambiamento climatico.
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L’agenda climatica di Biden ne potrebbe risentire non poco. Infatti, sulle terre federali insiste circa il 10% della produzione di idrocarburi del paese. Ma questa fetta è responsabile per circa il 25% delle emissioni di gas serra degli Stati Uniti.