Rinnovabili • Fracking: fa davvero bene all’economia USA?

Le promesse mancate del fracking

Uno studio analizza 3 Stati americani sui bacini di shale Marcellus e Utica. Tra 2008 e 2019 non c’è stato l’atteso incremento di posti di lavoro e impennata del reddito

Fracking: fa davvero bene all’economia USA?
Foto di Anita starzycka da Pixabay

Negli anni del boom, il fracking non ha portato benefici economici evidenti per la popolazione

(Rinnovabili.it) – Porterà posti di lavoro e l’economia tornerà forte. Farà bene a tutti perché innescherà un aumento dei salari. Con questi argomenti l’industria del fracking americano ha rassicurato e convinto la popolazione. Così si diceva all’alba del boom dello shale, attorno al 2010. Ma niente di tutto ciò si è avverato.

Lo denuncia un rapporto dell’Ohio River Valley Institute. Non è uno studio a livello nazionale ma uno spaccato di cos’è successo in 3 paesi chiave del fracking: Ohio, Pennsylvania e West Virginia. Su questi territori vengono estratti i gas di scisto con la tecnica della fratturazione idraulica dai bacini Marcellus e Utica. Il dossier si concentra sulle contee dove viene prodotto più del 90% dello shale di questi 3 Stati.

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I risultati sono abbastanza impietosi. La crescita dei posti di lavoro c’è stata,in quelle contee. Ma solo dell’1,7%, mentre i dati relativi ai 3 Stati nel complesso parlano di un +10% tondo. Un dato che viene trainato dalla performance del West Virginia (dove però il reddito pro capite è rimasto la metà di quello nazionale), mentre le contee dell’Ohio fanno registrare addirittura un -8,4% per i posti di lavoro e un -3% nella popolazione residente. Tutti dati che si riferiscono al periodo 2008-2019, quindi partono dalla crisi finanziaria, attraversano la veloce ripresa americana, e si fermano appena prima del nuovo tonfo causato dalla pandemia nel 2020.

Secondo Sean O’Leary, l’autore principale del dossier, “ciò che è veramente inquietante è che questi risultati deludenti si sono verificati in un momento in cui l’industria del gas naturale della regione operava a pieno regime. Quindi è difficile immaginare uno scenario in cui i risultati sarebbero migliori”. Lo studio non tiene conto di fattori diversi da quelli direttamente legati all’economia, come l’impatto del fracking sulle falde acquifere e sul loro inquinamento, o la maggior incidenza di terremoti in corrispondenza delle aree dove vengono praticate le operazioni di fratturazione idraulica.

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