Il prezzo unico nazionale ha raggiunto a luglio 102,66 euro al MWH, in crescita del 107% rispetto al mese dello scorso anno. La causa? Il prezzo del gas all'ingrosso e il valore record delle quote CO2
Prosegue la dinamica rialzista del PUN
(Rinnovabili.it) – Tempo di (brutti) record per l’elettricità in Italia. Il PUN, acronimo di Prezzo Unico Nazionale, è cresciuto ancora, segnando a luglio di quest’anno un nuovo massimo storico. Il prezzo medio di acquisto sulla borsa elettrica ha toccato i 102,66 euro il MWh, valore in aumento del 21 per cento su giugno 2021. Ma soprattutto superiore del ben 170,1 per cento rispetto a luglio 2020. A darne notizia è come sempre il GME, nel suo aggiornamento mensile sugli esiti del marcato elettrico. La dinamica rialzista del PUN in parte asseconda il nuovo boom dei consumi che, lasciatisi ormai alle spalle le restrizioni dei primi mesi di pandemia, hanno ripreso a galoppare. E complici temperature mensili superiori alla media del periodo, hanno facilmente superato i 30 miliardi di kWh.
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Ma la domanda elettrica è solo una parte dell’equazione. A pesare sul PUN italiano sono stati anche e soprattutto i costi di generazione “ancora progressivamente e significativamente crescenti lungo tutto il corso del mese”, scrive il GME. Duplice la causa: da un lato la situazione risente della progressiva risalita del prezzo del gas naturale, innescata a sua volta sia da consumi primaverili sostenuti che da una ridotta fornitura per il nord Europa. E che ha lasciato indietro il riempimento degli stoccaggi. Condizioni che hanno fatto sì che a luglio 2021 il Punto virtuale di scambio (PVS), ossia punto di incontro tra domanda e offerta del mercato del gas in Italia, abbia toccato i 35,73 euro il MWh.
Dall’altro lato, c’è l’ETS europeo che nei giorni ha addirittura superato il valore record di 60 euro a tonnellata di CO2. “La spinta rialzista – spiega il Gestore – risulta solo in parte attenuata dalla crescita dell’import netto e, su base annuale, da una maggiore offerta rinnovabile”. Quanto registrato in Italia si sta ovviamente osservando anche nel resto dell’Europa, con nuovi picchi sulle principali borse elettriche. “L’analisi per gruppi di ore mostra prezzi tra i più elevati dell’ultimo decennio nelle ore di picco e ai massimi in quelle a basso carico[…] in generale sempre superiori ai 60 euro il MWh come mai accaduto in passato per un rapporto di picco/baseload a 1,08”.
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