Tutte le misure lasciate in sospeso sono state revisionate fino a trovare la quadra e chiudere definitivamente il provvedimento. Atteso oggi il Consiglio dei Ministri
Dalle norme sulle piste ciclabili ai provvedimenti nel settore edilizio: gli ultimi ok per il Dl Rilancio
(Rinnovabili.it) – Ultime ore prima dell’arrivo del Dl Rilancio in Consiglio dei Ministri. Nella notte, infatti, il Governo ha trovato l’accordo sulle questioni più divisorie, immigrati in primis, sciogliendo gli ultimi nodi tecnici. Nel complesso, il provvedimento (già ex Decreto Aprile e successivamente ribattezzato Decreto Maggio) contiene un ricco pacchetto di misure per far fronte alla crisi economica innescata dal coronavirus. Ma per molti degli interventi annunciati nelle scorse settimane, l’ufficializzazione è rimasta sospesa per discrepanze tra la maggioranza o mancanza di copertura. D’altra parte, l’elevato numero di norme e la complessità di questa sorta di manovra da 55 miliardi di euro, hanno obbligatoriamente dilatato i tempi.
Da Palazzo Chigi arriva però la conferma: l’accordo politico è stato trovato e, salvo problemi dell’ultimo minuto, il Dl Rilancio sarà presentato oggi in CdM.
Il testo trova diverse conferme dell’ultimo minuto a partire da quelle dedicate a bici, monopattini e piste ciclabili. Solo pochi giorni fa le associazioni di settore avevano denunciato lo stralcio dalla bozza delle misure in favore della mobilità sostenibile. Parliamo dell’ormai celebre Bonus bicicletta e delle modifiche proposte al codice della strada. Ma, come riportato dall’Ansa, fonti ufficiali del Ministero dei Trasporti hanno assicurato che la versione finale del Dl Rilancio riporterà tali interventi.
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Rassicurazioni arrivano anche sul tema del superbonus del 110% per le riqualificazioni edilizie, sia energetiche che antisismiche. Anche in questo caso fino all’ultimo minuto sono rimasti parecchi dubbi, scaturiti soprattutto dalle note della Ragioneria di Stato. Ma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, ha dissolto ieri le preoccupazioni. “Costerà 7 miliardi fino al 2023 e le coperture ci sono”, ha dichiarato dalla pagine del Corriere della Sera. Fraccaro ha anche rassicurato quanti temevano la misura avrebbe portato a fatture gonfiate spiegando che i lavori dovranno essere certificati da un tecnico abilitato e penalmente responsabile.
“Vogliamo trasformare le nostre case da centri energivori a produttori di energie alternative”, ha aggiunto il sottosegretario. L’Ance stima 21mld di ricadute per l’economia. Anche generarne solo una parte sarebbe un grande risultato”
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