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Cingolani contro tutti: sì nucleare, ambientalisti oltranzisti peggio della crisi climatica

Il titolare del ministero della Transizione Ecologica parla a un evento organizzato da Italia Viva di Renzi. Se la prende con chi si oppone “in modo ideologico” alle soluzioni tecnologiche e invita a “guardare i numeri”. E con l’approccio “tecnico” spalanca la porta a gas e atomo

Crisi climatica, Cingolani: ok al nucleare e bordate contro gli ambientalisti
credits: Meritare l’Europa

Gas e nucleare di 4° generazione, la ricetta del MiTE per risolvere la crisi climatica

(Rinnovabili.it) – Gli ambientalisti “radical chic, oltranzisti” sono “peggio della crisi climatica verso cui stiamo andando. Sulle soluzioni tecnologiche è “vietato ideologizzare”, bisogna invece “guardare i numeri”. Anche, anzi soprattutto, sul nucleare di 4° generazione. Lo ha detto ieri il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani in un intervento in videoconferenza a un evento organizzato da Italia Viva.

Il titolare del MiTE non è nuovo a commenti al vetriolo contro una parte del mondo ambientalista, quella più radicale è contestataria. Alla conferenza finale del G20 di Napoli su energia e clima di luglio aveva commentato così le manifestazioni di protesta che si stavano svolgendo pacificamente nella città partenopea: “Non capisco cosa ci sia da protestare, noi siamo qui a trovare soluzioni” alla crisi climatica.

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Quelle lanciate dal palco di Italia Viva ieri, però, sono delle vere e proprie bordate. “Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti, ideologici: loro sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati, se non facciamo qualcosa di sensato. Sono parte del problema, spero che rimaniate aperti a un confronto non ideologico, che guardiate i numeri. Se non guardate i numeri rischiate di farvi male come mai successo in precedenza”.

Chi sono gli “ideologici”? Sono quelli che contestano il ruolo di energia di transizione per il gas per tamponare le fluttuazioni delle rinnovabili, ad esempio. Cingolani ribadisce che “fino a prova contraria gli ideologici non lo vogliono ma va fatto punto e basta, perché gli stessi ideologici se poi quando fa caldo accendono il condizionatore ma non viene l’aria condizionata si arrabbiano”. Tutto questo in attesa che gli accumulatori diventino una soluzione economicamente conveniente.

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Non solo. La transizione ecologica per Cingolani deve riaprire la porta all’energia dall’atomo. “Fermo restando che abbiamo fatto un referendum dove abbiamo detto che non vogliamo il nucleare di 1° e 2° generazione”, argomenta il ministro, ricordando il voto del 2011 dove si erano espressi 25 milioni di persone, si stanno affacciando tecnologie di 4° generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante. Ci sono Paesi che stanno investendo su questa tecnologia, non è matura, ma è prossima a essere matura. Se a un certo momento si verifica che i chili di rifiuto radioattivo sono pochissimi, la sicurezza elevata e il costo basso è da folli non considerare questa tecnologia”. Questo perché se la tecnologia diventa sicura e i rifiuti radioattivi sono pochi, diventa una questione semantica: si chiama ancora nucleare, ma secondo Cingolani quello di 4° generazione non avrebbe nulla a che vedere con i precedenti.